Massimo
Benedetti
I miracoli, anche se per il calcio non è il caso di evocarli, qualche volta accadono davvero. A Napoli in tanti, per non dire tutti, avrebbero sottoscritto il pari per uno Spezia reduce da tre sconfitte di fila e con un solo punto conquistato nelle ultime sei partite. E’ arrivata addirittura una vittoria che riconcilia i tifosi spezzini con la loro squadra del cuore, dimostrando una volta di più che il calcio, in tutte le sue categorie, è davvero imprevedibile. Diciamo subito che gli dei del pallone, un po’ distratti nell’ultimo mese, hanno voluto bene allo Spezia. Forse anche San Paolo si è indispettito perché gli è stato tolto il nome dallo stadio di Fuorigrotta. Il Napoli, che è più forte, avrebbe potuto segnare con Insigne dopo appena un minuto e ha fallito una quantità industriale di palle gol: la maggior parte delle volte che ha cercato la porta non l’ha trovata e quando lo ha fatto, gol di Petagna a parte, ci ha pensato l’ottimo Provedel. A dare la ’carica’ allo Spezia alla vigilia era stata anche la constatazione che se i pali colpiti, nove, fossero stati gol, la squadra di Italiano avrebbe 7 punti in più, collocandosi a centro classifica. Ieri è arrivato anche il decimo palo, lo ha colpito Nzola, ma questa volta il pallone, come se fosse ’telecomandato’ dall’alto, è finito sui piedi di Pobega che ha segnato il gol della vittoria. Lo stesso centrocampista che, poco prima, si era procurato il rigore del pari trasformato con freddezza da Nzola. C’è anche da considerare che lo Spezia ha giocato un quarto d’ora con un uomo in meno, però non è sembrato, perché chi era in campo ha raddoppiato gli sforzi. E il nuovo acquisto Saponara, inserito nel finale da Italiano che ha gestito bene i cambi, ha tolto dall’area un pallone pericolosissimo.
E’ arrivata la terza vittoria in serie A dello Spezia, sempre in trasferta: adesso cerchiamo di espugnare anche il ’Picco’.