REDAZIONE LA SPEZIA

Spezia verso il Sassuolo nel nome di... Filippo

Intanto si svuota l’infermeria: Moutinho definitivamente rientrato in gruppo, Bastoni e Holm proseguono il recupero atletico

Spezia verso il Sassuolo nel nome di... Filippo

Lo Spezia procede a spron battuto e con il morale a mille verso la difficile trasferta di Reggio Emilia, contro un Sassuolo a sua volta rinfrancato dal trionfo di domenica scorsa in casa della Roma. Il gruppo si avvia a svuotare almeno momentaneamente l’infermeria, a lungo affollata nei mesi scorsi: Moutinho è definitivamente rientrato in gruppo e può essere convocato per venerdì, Bastoni e Holm proseguono il loro recupero atletico: il centrocampista spezzino rientrerà sicuramente il primo aprile nel match contro la Salernitana. Holm sta migliorando, ha ripreso a correre, probabile il suo rientro contro i campani sia pure con le opportune cautele.

E quando tutto sembrava volgere al bello, dall’allenamento di ieri arrivano brutte notizie per Reca, costretto a fermarsi per un problema muscolare che sarà valutato in giornata. La sua presenza per venerdì è in dubbio. I tifosi intanto si stanno preparando a invadere il Mapei Stadium, in una delle trasferte più vicine del campionato, nonostante la collocazione di venerdì alle 18.30 sia fatta apposta per dissuadere i tifosi dall’andare allo stadio. Il calcio italiano negli ultimi anni assomiglia sempre più a un grande negozio che non tiene in alcun conto le esigenze dei suoi clienti, gestito ad uso e consumo delle televisioni, come se poi fosse un prodotto commercialmente appetibile mostrare degli stadi mezzi vuoti.

I tifosi spezzini in questo desolante panorama costituiscono ancora una bella eccezione, capaci di essere spettacolo nello spettacolo e vero dodicesimo uomo, al punto da far pagare dazio anche all’Inter. La serie A, tra le altre cose, sta avvicinando tanti bambini e nuove leve al campo (come lo hanno sempre chiamato gli spezzini veri), garantendo, nonostante il crollo demografico degli ultimi decenni che ha investito città e provincia, un buon ricambio generazionale. E poi, crediamo che nessuno stadio in Italia vanti dei veri e propri bambini motivatori come il Picco.

Venerdì sera, all’ingresso delle squadre, a molti spettatori dei distinti non è sfuggito un buffo particolare: mentre le squadre sfilavano, con ogni giocatore che veniva accompagnato da un bambino che lo teneva per mano, quello che accompagnava Amian camminava con la testa all’indietro parlando fitto fitto a Mbala Nzola che lo seguiva dietro di lui. Ebbene, siamo venuti a sapere che il baby motivatore si chiama Filippo, ha dieci anni e più o meno ha detto così: "Senti, Mbala, questa partita la dobbiamo vincere, è troppo importante. Mi devi promettere che stasera farai due gol". Nzola non ha fatto una piega, è stato ad ascoltarlo fino a centrocampo e poi gli ha detto "Non ti preoccupare, ti prometto che ci penso io". E così è stato, con il bomber assoluto protagonista con l’assist per Maldini e il rigore decisivo a pochi minuti dalla fine. Alla società facciamo un pressante appello: di qui alla fine Filippo sempre a fianco di Amian, sempre girato verso Nzola.

Mirco Giorgi