Spezia destinato a soffrire ancora. Molto delicate le prossime tre sfide

Sabato in casa della capolista Parma, poi la Sampdoria al ’Picco’, quindi il Brescia lanciato nei play-off

Spezia destinato a soffrire ancora. Molto delicate le prossime tre sfide

Spezia destinato a soffrire ancora. Molto delicate le prossime tre sfide

Nella giornata dove tutte le pericolanti pareggiano, eccetto il Bari, aumenta il rammarico per la mancata vittoria dello Spezia con il Lecco: poteva uscire dalla zona rossa almeno per una settimana, metterne dietro sei e avvicinarne altre due, andando a Parma con un piccolo bonus, invece rimane quintultima per peggior differenza reti (non è al momento possibile la classifica avulsa a tre con Bari e Cosenza, mancando ancora due scontri diretti) e va al Tardini per un testa-coda drammatico. Ci si arrovella sul perché questa squadra non riesca mai a centrare gli snodi decisivi, pensando che sarebbe bastato vincere in casa con Feralpi Salò e Lecco per essere quasi salva a quota 40. Invece dovrà passare per un campo minato: dopo Parma, la lanciatissima Sampdoria al Picco e poi a Brescia, contro una squadra che sta volando verso i play-off. Uscire male da questo trittico potrebbe essere letale prima ancora del finale non meno insidioso, trasferta a Cosenza alla penultima su tutte.

Eppure sabato, al cospetto di un pubblico numeroso e trascinatore come pochi in Italia, che non merita queste sofferenze, lo Spezia era partito come meglio non poteva: in vantaggio dopo 12’ ha avuto diverse occasioni per raddoppiare, mostrando per una ventina di minuti un gioco di alta qualità come forse mai in stagione. Poi è bastato un imprevisto, un errore di valutazione di Zoet (peraltro uno dei migliori di questi ultimi mesi) e il gol di Buso è diventato, anziché un piccolo inciampo contro l’ultima in classifica, un macigno insormontabile. Già prima dell’intervallo lo Spezia ha sbandato, ma ci può stare. Incomprensibile è invece l’andamento della ripresa, con gli ospiti che a un certo punto avevano preso il pallino e lo avrebbero tenuto fino alla fine se non ci fosse stata la generosa espulsione di Sersanti. Ma neppure in superiorità numerica lo Spezia ha saputo uscirne fuori, anzi si è esposto ad alcuni contropiedi micidiali, uno dei quali sventato proprio da Zoet con un’uscita altissima. Dice bene D’Angelo: alla fine è persino un punto guadagnato.

Quel che è certo è che la fragilità strutturale di una squadra costruita male da Macia (emblematico l’impatto di Pio Esposito sulla partita e sulla stagione) e rabberciata alla meno peggio a gennaio è il peccato originale che rischia di costare la retrocessione, visto che la salvezza è ancora tutta da conquistare. Le ultime speranze si chiamano Kouda e Di Serio, ma è ingiusto caricarli di aspettative miracolistiche a fronte di enormi difficoltà realizzative.

Mirco Giorgi

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