MASSIMO
Sport

Passo indietro, poca lucidità in fase offensiva

Massimo

Benedetti

Decisamente un passo indietro per lo Spezia, che gioca un buon quarto d’ora, poi diventa troppo rinunciatario e solo nei 6’ di recupero prova a fare qualcosa in fase offensiva con la forza della disperazione. L’unica parata di Consigli in tutta la partita sarebbe quella sul tiro di Caldara al 96’, ma il tocco col braccio di Cipot cancella tutto. Risulta decisivo per lo Spezia il terzo rigore contro in due partite. Galeotta la mano di Amian, che assolutamente senza volerlo respinge il tiro di Laurientè, ma ormai questi vengono considerati rigori, anche se ci sarebbe da discutere. Ghersini non fischia, ma ci pensa il Var a richiamarlo e per lo Spezia dopo la trasformazione di Berardi diventa notte fonda. Semplici schiera dall’inizio Maldini che è bravo a tenere palla, far ripartire la squadra e guadagnare falli. I tiri ribattuti a Ekdal e a Bourabia, oltre ai due buoni palloni avuti da Nzola, fanno ben sperare gli oltre mille spezzini giunti con entusiasmo e fiducia al Mapei Stadium, ma poi lo Spezia sparisce in fase di costruzione e si limita al contenimento. E’ una partita strana, a tratti sembra quasi addormentata, ma guai a fidarsi delle apparenze. Se lo Spezia va al riposo senza gol al passivo, lo si deve alla traversa, alla cattiva mira di Berardi neanche un minuto dopo e a un autentico miracolo di Dragowski su Henrique al 45’. Nel secondo tempo passano appena 20’’ e il portiere dello Spezia deve compiere un’altra grande parata su Rogerio. Bisogna cercare di invertire la brutta piega che ha preso la partita, Ekdal ce la mette tutta per recuperare palloni, sembra un altro rispetto al giocatore che nella gara di andata col Sassuolo ad agosto si fece espellere, poi però si fa male e deve lasciare il posto a Esposito. Semplici fa tutti e cinque i cambi, ma la scintilla per pareggiare non arriva. E ora, domani, bisogna tifare Sampdoria...