REDAZIONE LA SPEZIA

Nzola si risveglia e il derby è delle Aquile Samp in vantaggio ma è solo un’illusione

Spezia

2

Sampdoria

1

Primo tempo 1-1

SPEZIA (3-5-2): Dragowski; Ampadu (42’ st Caldara), Kiwior, Nikolaou; Holm, Kovalenko (26’ st Ekdal), Bourabia, Bastoni (14’ st Agudelo), Reca (26’ st Hristov); Gyasi (42’ st Ellertsson), Nzola. A disp. Zoet, Zovko, Beck, Ferrer, Sher, Strelec, Sanca. All. Gotti.

SAMPDORIA (4-1-4-1): Audero; Bereszynski, Ferrari (1’ st Colley), Murillo, Augello; Villar (16’ st Vieira); Leris (26’ st Gabbiadini), Rincon, Sabiri, Djuricic (36’ st Verre); Caputo (36’ st Quagliarella). A disp. Contini, Amione, Conti, Pussetto, Yepes, Murru. All. Conti (Giampaolo squalificato).

Arbitro: Sozza di Seregno (assistenti Cipressi di Lecce e Fontemurato di Roma, quarto uomo Manganiello di Pinerolo, Var Mazzoleni di Bergamo, Avar Marchetti di Ostia Lido).

Marcatori: 11’ pt Sabiri (Sa), 12’ pt autorete di Murillo (Sa); 27’ st Nzola (Sp).

Note: spettatori 10.000, con un incasso di 183.966 euro (compresa quota dei 4.435 abbonati). Ammoniti Ferrari, Bastoni, Villar, Kovalenko, Djuricic, Ellertsson, Nzola, Murillo. Tiri in porta 3-8. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 4-1. Angoli 3-6. Recuperi 1’ pt e 4’ st.

LA SPEZIA – God save... Nzola e Holm. Non servono 12 ore di coda come a Beckam per vedere il feretro della Regina Elisabetta II, ma 72 minuti perché Nzola calibri il suo destro. La vince così lo Spezia, per merito del suo bomber ritrovato, la sua seconda gara stagionale, un derby acceso quello con la Sampdoria, in campo e sugli spalti. Fa sorridere come cambino i tempi: a fine partita, sono i tifosi di casa e non viceversa a cantare agli ospiti, in crisi nera, un lapidario "Serie B, Serie B!". Presto per fare i conti e per sfottere, ma ci sta, invece di sentire i soliti insulti volgari.

L’unico cambio che sceglie Gotti rispetto allo scorso match, è invece a centrocampo, di nuovo staffetta tra Kovalenko e Agudelo in avvio. Troppo fraseggio sterile però all’inizio, i cambi di fascia sono lenti tra gli spezzini e intanto, da una trentina di metri, Sabiri scarica un destro che fa inarcare Dragowski all’inverosimile, per guardare pure la palla infilarsi in rete.

Una manciata di secondi ed è pareggio, grazie al cross di Holm che Ferrari e poi Murillo pasticciano, mandando nella propria porta. Meglio di così non potrebbe andare. Intanto Gyasi è per due volte troppo basso nei colpi di testa, ma l’impressione è che Holm, quei traversoni e quelle lunghe cavalcate, le ripeterà e le ripeterà ancora.

Nella ripresa c’è maggior pressione da parte degli attaccanti spezzini sulla costruzione blucerchiata, ma la stanchezza inizia a farsi sentire. I cambi, in tutto il secondo tempo, per Gotti sono studiati e ormai quasi obbligati – sebbene ad un certo punto il capitano faccia spazio a Ellertsson in copertura – mentre dall’altra parte Conti, per mano di Giampaolo squalificato, fa uscire soltanto gli ammoniti. Rischiano grosso gli spezzini per una palla persa da Bourabia, ma Dragowski c’è, anche se non è Provedel, e Nikolaou e Kiwior devono memorizzarlo al più presto: non esce tutte le volte che lo faceva il neoconvocato dalla nazionale di Mancini.

Audero dall’altra parte la salva su Ampadu, e se Sabiri, caricato dalla rete iniziale ci prova da tutte le posizioni, Holm va via per l’ennesima volta sulla fascia dell’ex Augello e mette al centro per Nzola, che la piazza con una puntuale penetrazione. Purtroppo per Gabbiadini e Sabiri prima del novantesimo, per Quagliarella e Verre nel recupero, Dragowski è una vera guardia reale (e non quella che qualche giorno fa è svenuta davanti alla bara della regina), così il risultato si cristallizza.

Il Picco è come Buckingham Palace, invalicabile: 8 punti in 4 partite, frutto di 2 vittorie e altrettanti pareggi. E i gol di Nzola? Sono come i rintocchi dei Big Ben, valgono 7 tacche in classifica. Un vero king, con buona pace di chi lo volesse in esilio o abdicare per un collega.

Marco Magi