L’Empoli fa un favore alle Aquile Salvezza ancora nelle proprie mani

Nonostante un arbitraggio che salva il Verona da un’espulsione, un rigore e con il gol viziato da fallo di mano

Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. E così, nonostante un arbitraggio scandalosamente orientato, che salva il Verona da un’espulsione per fallo da ultimo uomo, da un rigore con possibile espulsione per gioco violento e che concede un gol chiaramente viziato da un fallo di mano nell’azione (come quello di Gyasi nel rigore tolto in Spezia-Torino); nonostante un avversario che non avesse più nulla da chiedere al campionato, ecco che al minuto 96 il piedone di Stojanovic calcia una palla deviata da Magnani per il più incredibile dei pareggi, che tiene ancora vivo lo Spezia. A questo punto avanza l’ipotesi spareggio, con Milan-Verona e Roma-Spezia che, teoricamente, sarebbero partite da 1 fisso. Ma sarà il caso di lottare con le unghie e con i denti anche per un pareggio all’Olimpico che potrebbe essere decisivo, viste le condizioni teoricamente favorevoli, con la Roma che, al di là dell’esito, avrà sulle gambe le scorie della finale con il Siviglia. A nostro parere sarebbe da andare in ritiro sin da martedì, per compattare un gruppo apparso ai minimi termini. Avvenuto ieri il terzo miracolo stagionale (dopo i primi due, ormai accertati dalle autorità ecclesiastiche, in occasione delle vittorie sulle milanesi) ora tocca alla squadra dare tutto quello che ha, anche perché i segnali dal Palazzo arrivati in questo weekend sono inequivocabili: detto del vergognoso arbitraggio pro Verona, peraltro non il primo, bisogna dire qualcosa anche della prestazione del signor Guida al Picco: cartellini gialli inesorabili al primo fallo o alla prima mezza protesta dei giocatori dello Spezia, molta più benevolenza con i granata (Gyasi vittima di due dure entrate nei primi minuti senza che l’arbitro facesse un plissè), quasi comico l’episodio del rigore prima dato e poi negato, per i minuti lasciati passare e perché il fallo di mano di Gyasi è chiaramente indotto da una spinta. Dal rigore avrebbe potuto venir fuori un’altra partita, chissà. Infine l’annullamento del gol della bandiera, sia pur ininfluente, ha un che di capzioso. Con queste premesse, la società farà bene a farsi sentire.

Prima di un eventuale spareggio ci sono 90 minuti dove la squadra è chiamata a cancellare una prestazione vergognosa: ha fatto molto male vedere il Toro dilagare nella ripresa senza nemmeno fare troppo sforzo, si può anche retrocedere, ma mantenendo un po’di dignità. Che questa squadra abbia molte gomme a terra (vedi la prestazione largamente insufficiente dei quattro interni di centrocampo che si sono alternati) è un dato di fatto. Che continuino a verificarsi i soliti errori è un altro aspetto intollerabile, che dimostra poco lavoro specifico e nessuna voglia di applicarsi. A fine stagione, vada come vada, questo gruppo sarà da rifondare.

Mirco Giorgi

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