
LA SPEZIA – Festeggiano i 156 tifosi della Carrarese ieri sera la Picco. Lo Spezia cade alla ‘prima’ e lo...
LA SPEZIA – Festeggiano i 156 tifosi della Carrarese ieri sera la Picco. Lo Spezia cade alla ‘prima’ e lo fa nel peggiore dei modi: in un derby più che mai sentito contro i ‘cugini’ della Carrarese. Evidenti problemi in vari reparti, troppo nervosismo e tanto da rivedere tra i liguri, magari sul mercato prima della fine del mese, visto alcune lacune e, soprattutto, i vari infortuni tra le fila aquilotte. Senza Aurelio, infatti, è Candela a ritrovarsi sull’out sinistro e avere grossi problemi. Poi c’è Cistana, completamente spaesato ed Esposito che, come contro la Sampdoria, non è ancora il vero protagonista che conosciamo. Considerando che gli aquilotti si erano laureati miglior difesa nello scorso campionato, i due gol già pesano assai, sebbene sia stato un palo interno di Abiuso a dare la sveglia dopo neanche un quarto d’ora ai ragazzi di D’Angelo. La risposta è di Di Serio che, però, si vede respingere sulla riga da Illanes il suo pallone. Finale di primo tempo che fa la differenza, dopo che a metà frazione l’arbitro Pairetto cede il fischietto a Vingo per infortunio (il giovane fischietto pisano, solitamente impegnato in serie C, debutta così in B): fallo di Kouda (espulso) a Finotto in area (rilevato dal Var) e Schiavi piazza il rigore che Mascardi tocca senza però deviare.
Spezzini in dieci, senza idee e nervosi nella ripresa, così gli ospiti di mister Calabro (che ha cambiato marcia dopo il doppio derby negativo della passata stagione) raddoppiano ancora con Schiavi: Esposito perde palla su un disimpegno e la recupera Schiavi. Da lì un missile che infila Mascardi. Per il resto, qualche contropiede da controllare e alcune conclusioni poco precise. Non è tutto negativo alla prima di campionato, perché un convalescente (dalla febbre) Artistico, nella ripresa, ha dimostrato che si poteva fare di più, senza spingere o mettere le mani in faccia agli avversari (come Hristov e Mateju ad esempio), ma con la grinta che uno stadio gremito di quasi 11mila tifosi ha sempre ridestato nelle scorse stagioni.
Marco Magi
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