
Janko Lattarulo va veloce "Pronto a sfidare Tortu"
Gli assoluti di atletica, in programma a Molfetta nel weekend, finalmente ritrovano una significativa presenza spezzina grazie a Janko Lattarulo, 23enne della Atletica Spezia Duferco, qualificato per i 200 metri con il suo personale di 21.42, sedicesimo tempo di entrata su appena 17 partecipanti, tra i quali Filippo Tortu ed Eseosa Desalu, oro nella 4x100 ai Giochi di Tokyo. Non era facile, perché da qualche anno la Federazione ha alzato la qualità abbassando drasticamente i minimi, con un occhio anche alle esigenze televisive. Janko scenderà in pista nelle batterie domenica 30 dalle ore 17,45 (diretta Raisport), con eventuale finale nel dopocena. La storia dell’atleta spezzino presenta analogie con Marcell Jacobs: "Vengo dal calcio come lui, ho fatto tutta la trafila all’Arci Pianazze, poi mi ha preso l’Entella, ero una promessa". Ma il destino era in agguato. Un infortunio al ginocchio, tempi di guarigione che si allungavano, il treno del professionismo perso per sempre". A questo punto, come in tutte le storie di successo, entrano in gioco le donne. Nel caso di Ianko, sono addirittura tre le artefici: "La prima ad accorgersi delle mie potenzialità è stata la professoressa di educazione fisica Gianna Masi, che mi ha indirizzato alle allenatrici Giovanna Agnolucci e Roberta Buonarrico. Ho mollato il calcio e sono passato all’atletica". Janko ha 16 anni e deve impostarsi da zero: la corsa veloce non ha niente a che vedere con il calcio. Ma le allenatrici ci avevano visto bene, confortate dagli ottimi tempi di un ragazzo a digiuno di tecnica ma dotato di grandi mezzi naturali. Un processo necessariamente lungo, che ha avuto la prima accelerazione dopo il diploma. "A questo punto è intervenuto Federico Leporati, per lui si poteva costruire qualcosa di importante, a patto di dedicarmi solo all’atletica per un certo numero di anni, allenandomi quasi tutti i giorni".
Da quel momento il gioco si è fatto serio: per Leporati una sfida simile a quando forgiò Stefano Mei, portandolo al titolo europeo dei 10.000, ma molto diversa, dovendo lavorare su un velocista. "Mi ha consigliato di non appesantirmi muscolarmente, ma di insistere sulla tecnica e sull’esplosività". Quest’anno i primi frutti significativi. "Per la prima volta farò una gara professionistica, con avversari che finora vedevo in tv. Spero di capitare in batteria con Tortu o Desalu, per sfruttare il loro traino, con l’obiettivo di abbassare il mio personale. Se faccio un gran tempo, la posizione viene da sé. Vista anche la pista nuovissima, spero di arrivare tra i 21.10 e i 21.20, per poi migliorarmi ulteriormente dopo gli Assoluti, con il sogno di scendere sotto i 21’ nel 2024". Questo significherebbe l’ingresso nella ristretta elite dei duecentisti italiani e l’ingresso nei gruppi sportivi militari, per poter fare davvero l’atleta professionista, lasciando l’azienda del padre Antonio. Domenica tutti con Janko, nella speranza che nasca una stella.
Mirco Giorgi