Il commento. La vittoria sarebbe stata più che meritata

Lo Spezia pareggia contro la Reggiana in una partita combattuta ma senza gol. L'arbitraggio viene elogiato, ma le Aquile rimangono in fondo alla classifica. Prossime partite cruciali.

Benedetti

Lo Spezia gioca una buonissima partita contro la Reggiana, meriterebbe ampiamente di vincerla, ma si deve accontentare di un punto che riporta la bagarre in fondo alla classifica, soprattutto se oggi l’Ascoli dovesse battere il Lecco. Quando il pallone non vuole entrare, complice il portiere avversario in giornata di grazia, un salvataggio davanti alla linea di porta (Gondo su Hristov), palloni che escono di un nulla a fil di palo (Verde nel primo tempo e Hristov nel secondo), c’è poco da fare. Neppure se Pio Esposito al 96’ avesse centrato la porta invece di sparacchiare nella curva dei reggiani, sarebbe stato gol perché l’arbitro aveva scovato un precedente fuorigioco. O come la spinta di Pio Esposito sul gol annullato a Vignali poco prima, molto simile a quella di Manzari su Hristov in Spezia-Feralpi, giudicata invece regolare. Nulla da dire sull’arbitraggio di Santoro, forse il migliore della stagione, semmai a distanza di un anno e mezzo gli imputiamo ancora di non avere avuto il coraggio di concedere il rigore allo Spezia al ’Maradona’ sullo 0-0 per il fallo di Meret su Kiwior, nella partita poi vinta dal Napoli con gol di Raspadori all’89’. Lo Spezia è tornato nello stadio dell’amaro spareggio che è costato la retrocessione, sostenuto da mille fantastici tifosi. Ma il ’Città del Tricolore’ non porta decisamente fortuna, visto che le Aquile hanno fatto la partita e Zoet ha toccato un solo pallone, anche se decisivo, dopo il palo fortunoso di Girma deviando in angolo la ribattuta di Portanova. Ma se si contano le palle gol, già nella prima frazione lo Spezia avrebbe meritato di chiudere in vantaggio. La Reggiana alla fine ha ottenuto quello che voleva, non perdere, forte dei sei punti di vantaggio che la pongono in una posizione abbastanza tranquilla.

Lo Spezia comunque c’è, vivo, anche se non ha vinto. Otto partite sono ancora tante e le prossime due al Picco contro Ascoli e Lecco, conteranno tantissimo. Ma ne riparleremo dopo la sosta.

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