Espressione blasfema Provedel squalificato

Lo Spezia ha presentato ricorso d’urgenza. Un caso similare a quello di. Frattesi. In quella occasione la corte d’appello annullò il provvedimento

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Piove sul bagnato in casa Spezia. Ieri pomeriggio il giudice sportivo ha squalificato per una giornata effettiva di gara il portiere Ivan Provedel "ai sensi dell’articolo 37 comma 1, lett. a) CGS e della richiamata normativa sulla prova televisiva, per aver pronunciato un’espressione blasfema al 9’ del secondo tempo". Uno stop giunto in conseguenza di una segnalazione della Procura federale che ha indotto il giudice sportivo ad acquisire ed esaminare le relative immagini televisive di piena garanzia tecnica e documentale. Da esse ne è conseguita la relativa squalifica "considerato che il calciatore è stato chiaramente inquadrato mentre proferiva un’espressione blasfema individuabile senza margini di ragionevole dubbio". Una tegola pesantissima per il club bianco e tale da ingenerare ulteriore amarezza nei tifosi aquilotti, il cui nervosismo era già a livelli esponenziali dopo le vicende che hanno visto lo Spezia penalizzato in modo pesantissimo per l’incredibile errore dell’arbitro Pairetto e del Var Nasca, nel corso di Spezia-Lazio, costato un punto in classifica.

Il turno di stop a Provedel, uno dei punti di forza della squadra aquilotta, per una presunta espressione blasfema negli attimi susseguenti il suo sfortunato autogol sul tiro di Zaccagni, è considerato dai supporter eccessivo, perché dal filmato in essere si vede solo il labiale del portiere friuliano, ma non l’audio. Ne consegue che l’espressione proferita da Provedel può prestarsi a diverse interpretazioni, non necessariamente a una blasfemia. Ovviamente il club aquilotto ha preannunciato reclamo con procedura d’urgenza alla Corte sportiva d’appello nazionale, forte anche di un precedente esattamente uguale nella dinamica a quello di Provedel. Si tratta del ricorso presentato dal Sassuolo avverso la squalifica comminata dal giudice sportivo a Frattesi lo scorso 23 novembre, anche in questo caso avvenuta a seguito di una presunta espressione blasfema al 9° del secondo tempo. In quella circostanza i legali incaricati dal Sassuolo presentarono un memoriale difensivo in cui sottolinearono, in prima battuta, l’assenza di prova "oltre ogni ragionevole dubbio".

"Le immagini – si legge nella memoria difensiva – non consentono di raggiungere un sufficiente grado di certezza in ordine all’uso di un’espressione blasfema". La Corte riconobbe la validità delle eccezioni difensive, rilevando che "non è possibile avere un’agevole lettura del labiale del giocatore, che lascia ampi margini di dubbio in ordine al tenore blasfemo delle espressioni da lui proferite". Venne, dunque, accolto il reclamo del Sassuolo e annullata la squalifica a Frattesi. Essendo quello di Provedel una fattispecie identica a quella di Frattesi, c’è ottimismo sull’accoglimento del ricorso che sarà discusso domani pomeriggio.

Fabio Bernardini