Da valutare a gennaio anche le mosse in uscita

Prendendo spunto da quanto scritto ieri sul minutaggio della rosa, ci si chiede quali possano essere le mosse della società nel prossimo mercato di riparazione alla voce uscite. Il problema più grande riguarda Mbala Nzola, proprio quello che ha giocato sempre e che è stato fin qui determinante, sul quale c’è il Torino. Tenerlo fino a giugno, consapevoli che sarà un addio a parametro zero, oppure cederlo subito, ricavandoci un qualcosa che gioco forza non potrà essere tanto, ma con l’urgenza a questo punto di cercare un centravanti di categoria che possa garantire da qui alla fine una decina di gol? Decisione difficile. Ci vorrebbero i soldi sperperati in tante operazioni dal sapore di nulla. Tipo il triennale a Nguiamba, giocatore svincolato a vent’anni dalla seconda divisone francese. Resosi conto (non ci voleva molto, in verità) dell’inadeguatezza del centrocampista francese, Pecini ha provato quest’estate a sbolognarlo a chiunque senza riuscirci. Ce la farà Macia? Anche Sher permane un oggetto misterioso a un anno e mezzo dal suo arrivo e va ceduto. Su altri tre giocatori, Ellertsson, Sanca e Strelec (nella foto), la società dovrà valutare. A nostro avviso l’islandese deve andare a giocare in un campionato meno spietato, ha bisogno di maturare ancora molto: la serie A non perdona e 164’ in 15 giornate sono pochi. Il centravanti slovacco non è ritenuto ancora maturo da Gotti, fosse per noi giocherebbe di più già adesso, ma a nostro avviso già ora può fare la differenza in B, perché la porta la vede benissimo. Sanca ha fatto vedere anche lui contro il Brescia che in B già ora può fare grandi cose, non lo lasceremmo ammuffire in panchina. Quest’estate tutti e tre potrebbero tornare alla base con argomenti più convincenti. Tra i possibili partenti, terremmo con convinzione Salva Ferrer, nonostante gli 0 minuti giocati fino ad ora: il 3-5-2 è un modulo molto congeniale alle sue caratteristiche, dove potrebbe essere la riserva ideale sia per la "Belva umana" Holm sia per Reca, anche nell’ottica dei cinque cambi, da sfruttare sempre per tenere i ritmi alti per 90’.

Mirco Giorgi