
Lo Spezia intenzionato a ripartire di slancio dopo l’amarezza dei playoff
Lo Spezia targato Roberts e Stillitano, con le conferme dell’ad Andrea Gazzoli, del ds Stefano Melissano e del tecnico Luca D’Angelo, ha posto solide basi per la crescita. La continuità dirigenziale e tecnica è un aspetto positivo e un vantaggio rispetto ai non pochi club concorrenti che hanno deciso di cambiare. Dal punto di vista dirigenziale Gazzoli potrà continuare il percorso infrastrutturale da lui seguito con cura, riguardante il ‘Picco’, il centro sportivo di Follo e il Ferdeghini e proseguire nell’ottima politica di estensione del bacino di utenza e del ricambio generazionale con strategie ad hoc, idonee a coinvolgere le scuole e i club dilettantistici affiliati. Per alimentare senso di appartenenza, attaccamento a storia e tradizioni, sarebbe importante dare il via libera al progetto di un grande museo al ‘Picco’ e proseguire con l’iniziativa Hall of Fame. Un aspetto fondamentale sarà, poi, l’adozione di prezzi popolari, come avvenuto la scorsa stagione, per riempire sempre il ‘Picco’, magari con 6000 abbonati. Tutti aspetti che Gazzoli ha curato in prima persona e che, con la sua conferma, potrà continuare ad alimentare. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, Melissano e D’Angelo assicurano un binomio vincente, con competenze e ruoli distinti che potranno intrecciarsi nell’ottica di uno Spezia forte e competitivo. Una squadra in grado di andare ben oltre la salvezza, tenendo conto del valore dei giocatori che resteranno e dei potenziali arrivi che dovranno elevare gli standard qualitativi.
È vero che, al di là dei proclami, in prima battuta lo Spezia dovrà totalizzare i 45 punti necessari per il consolidamento della categoria, ma la forza della squadra che ha chiuso il campionato scorso a 66 punti, unitamente alle ambizioni di proprietà e tifoseria, autorizzano a pensare a un complesso che, come minimo, dovrà conquistare i playoff. È pur vero che non possono essere sottovalutate le conseguenze della delusione nella finale playoff, scorie che potrebbero fare capolino sia nell’ambiente sportivo che negli stessi giocatori. Gli esempi nel recente passato, dopo la retrocessione dalla A, ma anche nel 2002 quando lo Spezia rimase tramortito dopo la sconfitta con la Triestina, sono eloquenti. Per recuperare l’entusiasmo, fondamentale per arrivare in alto, i giocatori che resteranno dovranno avere grandi motivazioni , senza tentennamenti e occorreranno energie nuove vitalizzanti apportate da nuovi giocatori di personalità e qualità tecnica.
Fabio Bernardini
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