
"Grazie a Dio sono ancora allo Spezia". È un Kevin Agudelo 2.0 emozionato e sentimentale, con la moglie seduta tra i giornalisti a fotografare gli attimi della conferenza di presentazione, quello che vestirà la nuova maglia bianca numero 33, a partire dalla prossima sfida di campionato contro l’Udinese. Del suo ritorno in riva al golfo se ne parlava fin dai primi giorni d’estate, un luogo tira e molla tra Spezia e Genoa concretizzato solo nelle ultimissime ore di mercato: "Sono stato in tensione fino all’ultimo. La mia volontà di tornare era tanta e i miei procuratori hanno fatto davvero il massimo. È bello tornare qui e anche ritrovare mister Thiago Motta che è stato tra i primi a credere in me fin da quando allenava il Genoa". Esterno d’attacco, mezz’ala e all’occorrenza anche falso nueve, come nella sfida memorabile al Picco contro il Milan che rappresenta il momento più alto della storia degli ultimi 50 anni del club aquilotto. "Al mister ho detto che ha la mia massima disponibilità. Il mio idolo da piccolo era Iniesta e in Sudamerica ho giocato spesso in mezzo al campo. In Italia ho fatto prevalentemente l’ala d’attacco. Per lo Spezia gioco ovunque serve. Ho ritrovato un bel gruppo e un allenatore super motivato". Per Agudelo questa stagione sarà anche un trampolino di lancio in chiave nazionale. "Vestire la maglia della Colombia è il mio sogno. Ci sono andato vicino mesi fa poi tutto si fermò a causa del covid. So che anche questa prospettiva passa dalle mie prestazioni con lo Spezia. Una molla in più per fare bene con questa maglia".
Da un gradito ritorno ad una new entry in mezzo al campo, importante per qualità, quantità ed esperienza. Mehdi Bourabia è l’identikit che Motta ha messo nero su bianco fin dai primi giorni di colloqui con il ds Pecini. Il mediano marocchino ex Sassuolo ha scelto Spezia per sentirsi al centro di un nuovo progetto: " Nell’ultima stagione non ho giocato sempre, avevo bisogno di nuovi stimoli, mettermi in gioco e sentirmi importante. Siamo un gruppo giovane e io sono qui per dare una mano. Mi piace giocare come play nel centrocampo a 3 ma ho giocato spesso anche in coppia nella linea a 4. Ho trovato una squadra con tanti giocatori di qualità e un allenatore giovane ma con idee chiare". E su chi dà lo Spezia tra le papabili per la retrocessione, risponde con filosofia: "Ho letto, questo deve caricarci ancora di più. Ogni piccola realtà si assesta anno dopo anno. Sta a noi dimostrare sul campo di essere da serie A. Non vedo l’ora di sentire allo stadio l’affetto dei tifosi". Gianluca Tinfena