
Gerhard Wolf
Un appuntamento strettamente correlato al nuovo allestimento della Collezione permanente del Camec, curato da Gerhard Wolf, e ne rappresenta un primo approfondimento a corollario, quello programmato per venerdì, alle 18 nel Centro d’Arte Moderna e Contemporanea. Un dialogo tra lo storico dell’architettura Emanuele Piccardo e il curatore Gerhard Wolf, nell’incontro, con ingresso gratuito, dal titolo ‘Gordon Matta-Clark: the hole architecture’. Wolf, nella sua veste di curatore, ha infatti affidato all’opera in collezione ‘A W - Hole House’, realizzata da Gordon Matta-Clark nel 1973, in dialogo con un Concetto Spaziale di Lucio Fontana, l’incipit del percorso espositivo. "Entrare nel museo – spiega Wolf – implica un passaggio dal movimentato spazio urbano all’interno di un luogo d’arte, che invita a godere e studiare le opere esposte, aprirsi a esperienze culturali e tanto altro ancora. La piccola anticamera del Camec, in cui si passa prima di imbarcarsi in quest’avventura, vuole preparare alla visita, anticipando due opere maestre del museo: il Concetto Spaziale di Lucio Fontana e A W - Hole House di Gordon Matta-Clark. Da un lato una tela dorata, quasi quadrata, con un foro nel centro, dall’altro un lavoro fotografico in bianco e nero, che apparentemente sembra una ripresa dall’alto di nove tetti pressoché identici. Il comune denominatore delle due opere è il buco, o meglio l’azione di bucare, che ambedue gli artisti considerano elemento e prassi essenziale della loro arte". Il volume di Piccardo ‘Gordon Matta-Clark: the hole architecture’ del 2023, nasce in occasione dei 50 anni dell’opera che l’artista realizza a Genova nel 1973, in cui si rimarca la centralità del capoluogo ligure nel decennio 60-70 nel mondo dell’arte contemporanea. Il rapporto tra Matta-Clark e Genova è forte anche perché nel 1976, con la sua compagna Jane Crawford, compie un viaggio di avvicinamento alla città camminando e accampandosi con il sacco a pelo, dal basso Piemonte, passando per i Giovi. In questo viaggio realizzerà la serie fotografica ‘Little Houses in Genoa’. Tuttavia questa ricerca nasce da una necessità, quella di riaffermare l’importanza di Genova e Parigi nella sua opera, con due lavori iconici come ‘A W-Hole House’ e ‘Conical Intersect’, realizzate nel 1973 e nel 1975, in cui sintetizza la sua idea di arte e di società.
Marco Magi