Sono grandi numeri quelli che accompagneranno la super sfida. La curva Ferrovia è già sold out, ultimissimi biglietti disponibili in curva Piscina, gradinata e tribuna. Si va verso un Picco tutto esaurito in ogni ordine di posto, con 10 mila 500 supporters aquilotti sugli spalti "pronti a spingere i bianchi alla vittoria con un tifo infernale". Uno stadio che si trasformerà, come consuetudine, in una bolgia di passione e calore, con le tinte bianche a dominare la scena, visto che dalla città apuana sono previsti solo un centinaio di tifosi. Tornerà a sedersi in tribuna d’onore anche il presidente Philip Platek (nella foto). Il popolo bianco sarà protagonista di uno spettacolo unico, degno della Serie A, con un’eccezionale coreografia che la Curva Ferrovia sfoggerà all’ingresso in campo delle squadre. Prima del match i fedelissimi dello Spezia si ritroveranno all’incrocio tra viale Garibaldi e viale Fieschi per dare un assaggio di carica ai giocatori e tecnici, quando gli stessi passeranno a bordo del pullman sociale. Concentrazione e determinazione sono le parole d’ordine in seno al gruppo aquilotto, che ieri ha svolto un ulteriore allenamento al centro sportivo di Follo. Mister D’Angelo potrebbe, a grandi linee, riproporre la stessa formazione che ha pareggiato a Cremona, prevedendo due ballottaggi: Cassata e Nagy a centrocampo, Di Serio, Pio Esposito e Colak in attacco. A guardia dei pali scontato l’impiego di Gori, a guidare una linea difensiva composta da Mateju, Hristov e dal carrarese Bertola (in panchina il portiere Mascardi, anch’egli carrarese). Inamovibile, in cabina di regia, Salvatore Esposito, supportato ai lati dallo spezzino Cassata (o Nagy) e Bandinelli, mentre sulle fasce agiranno l’altro sprugolino doc Vignali e Reca. In attacco c’è abbondanza di scelte: a fianco di Soleri, si giocano un posto Di Serio, Pio Esposito e lo stesso Colak. Infine, questa mattina, alle 11, la Primavera di Claudio Terzi affronterà al centro sportivo Ferdeghini il Napoli. Terna arbitrale affidata a Guido Iacopetti di Pistoia, Giuseppe Luca Lisi di Firenze e Roberto Palermo di Pisa.
Fabio Bernardini