
Oto Melara, sindacati in trincea. Al via i negoziati con l’azienda
Da una parte l’azienda, i cui vertici da tempo hanno illustrato un presente roseo e un futuro di crescita per l’azienda di Vallegrande; dall’altra due organizzazioni sindacali che lamentano criticità, tali da portare a dichiarare lo sciopero degli straordinari, poi congelato in attesa dell’esito della procedura di raffreddamento. All’ex Oto Melara è braccio di ferro, con Fim Cisl e Fiom Cgil che hanno proclamato un nuovo sciopero. La mobilitazione, approvata l’altro ieri in assemblea, riguarda le problematiche evidenziate già negli ultimi mesi dalle Rsu di Fim Cisl e Fiom Cgil, rispetto "alle inadeguate o mancate risposte dell’azienda in riferimento all’aggiornamento sulla trattativa del nuovo obiettivo premio Team officina; orario turni; situazione di tensione nei reparti produttivi; trasferte; mensa e parcheggi; spazi relativi ad uffici e spogliatoi; relazioni sindacali" spiegano i due sindacati di categoria. Fim Cisl e Fiom Cgil hanno inizialmente proclamato lo sciopero degli straordinari a partire da lunedì, e un’ora di sciopero nelle giornate di ieri, giovedì 18 luglio e venerdì 19 luglio. Lo sciopero si articolerà dalle 9.30 alle 10 e dalle 10.30 alle 11 per il primo turno e normalisti; dalle 20 alle 20.30 e dalle 21 alle 21.30 per il secondo turno.
Tutto sospeso, perchè l’azienda alla luce della presa di posizione delle due organizzazioni di categoria, ha avviato la procedura di raffreddamento, non senza controbattere agli stessi sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil. Secondo l’azienda, l’iniziativa di sciopero "si pone in evidente contrasto con il modello di relazioni sindacali condiviso da Leonardo, ed appare esclusivamente finalizzata a ostacolare la legittima applicazione da parte dell’azienda di accordi sindacali di recente sottoscrizione con le rappresentanze sindacali, anche attraverso la strumentale concomitanza dell’agitazione sindacale con importanti impegni aziendali che, come ben noto, vedranno la presenza di importanti rappresentanti istituzionali proprio nelle giornate del 18 e del 19 luglio". Di certo, l’insofferenza di parte delle organizzazioni sindacali è nota, se è vero che solo due mesi fa, il 15 maggio, a proclamare lo sciopero e a portare buona parte dei lavoratori a incrociare le braccia fu la Fiom Cgil.
mat.mar.