Blitz al mercato di piazza Cavour. Sotto sequestro venti chili di orate

Pescate in giornata e vendute ‘in nero’ a due operatori ittici

IN PRIMA LINEA Il direttore della struttura complessa Igiene degli alimenti della Asl5, Mino Orlandi

IN PRIMA LINEA Il direttore della struttura complessa Igiene degli alimenti della Asl5, Mino Orlandi

La Spezia, 12 maggio 2018 - Dal mare direttamente sui banchi del mercato, senza pensare minimamente alle regole fiscali e a quelle sanitarie esistenti. Ben venti chili di orate sono così finiti sotto sequestro sanitario cautelativo dopo il blitz congiunto effettuato al mercato ittico di piazza Cavour, nei giorni scorsi, dalla guardia di finanza e dai veterinari della struttura complessa Igiene degli alimenti dell’Asl5, diretta dal dottor Mino Orlandi. I finanzieri e gli ispettori dell’Asl si sono presentati al mercato di prima mattina e hanno scoperto che un operatore aveva messo in vendita il pescato senza però alcuna indicazione della sua provenienza.

Le orate sono state dunque sequestrate, per essere poi smaltite, e gli ambulanti sono stati sanzionato, così come i pescatori che avevano portato il prodotto direttamente in piazza Cavour: i veterinari dell’Asl5 e i militari della guardia di finanza, dopo aver appurato che il pescato non era in regola sia sotto il profilo sanitario, sia per l’inosservanza delle leggi sulla pesca e sul commercio di prodotti ittici, hanno sanzionato per 15mila euro i pescatori e dei titolari di due banchi del mercato ittico al dettaglio. La vendita non controllata di un prodotto delicato qual è il pesce fresco, secondo quanto emerso dalle indagini condotte da guardia di finanza e ispettori sanitari di Asl5, non sembrerebbe sporadico e occasionale nella nostra provincia.

Per questo motivo viene costantemente monitorato e contrastato dagli organi di controllo, con verifiche assidue a garanzia della corretta applicazione delle normative di tutela del consumatore e di sicurezza alimentare: la documentazione di rintracciabilità e le indicazioni obbligatorie di provenienza dei prodotti ittici permettono, ad esempio, di evitare che sulle tavole arrivi pesce pescato in zone interdette all’attività di pesca per motivi igienico sanitari, e dunque potenzialmente pericoloso per la salute del consumatore. E così, grazie al lavoro di Asl 5 e della guardia di finanza, possiamo essere tranquilli su ciò che portiamo sulle nostre tavole.