
L’impegno di Nobili. Dalla parte dei deboli: "Ascolto le persone e i loro problemi"
Dice che il suo è un impegno di ascolto ispirato più al porta a porta delle vecchie campagne elettorali che alle tecniche di comunicazione social di oggi. Perché la gente ha molte cose da dire, molti problemi di cui parlare ma spesso non trova da parte della politica la disponibilità a un vero confronto. Convinta che una chiacchierata nel salotto di casa delle persone che incontra sia più efficace e gratificante di cento post affidati alla rete. Dina Nobili, tecnica di radiologia prestata alla politica, in questi scampoli di campagna elettorale ce la sta mettendo tutta. Corre per un seggio all’Europarlamento nella lista di Forza Italia - di cui è coordinatrice comunale a Spezia - dove è sbarcata dopo una lunga militanza nel Pd e una breve esperienza con Italia Viva. "Una scelta consapevole, frutto di una lunga riflessione - dice - maturata senza alcuna rottura traumatica. Ora è qui che conduco le mie battaglie fatte soprattutto di ascolto e condivisione. Anche grazie all’esperienza fatta in dieci anni di impegno nei consigli di circoscrizione, cinque in consiglio comunale e quattro in provincia".
E’ davvero convinta di poter fare sentire la sua voce in Europa?
"Ce la sto mettendo tutta percorrendo in lungo e in largo la provincia, dalla Val di Vara alla Val di Magra. Ho incontrato tanta gente che ha voglia di parlare, denunciare problemi e chiede attenzione da parte delle istituzioni".
Quali i temi che le stanno più a cuore?
"Intanto la tutela della salute, un tema con cui mi confronto quotidianamente anche per la mia attività professionale (dopo la laurea a Pisa, lavora nel reparto di Medicina nucleare del Sant’Andrea, ndr) e che passa anche dalla promozione di corretti stili di vita. Credo che l’arma migliore sia la prevenzione, ma per migliorare i servizi sanitari servono investimenti adeguati per poter disporre delle tecnologie più avanzate. Fondamentale il ruolo pubblico ma è importantissimo anche il contributo dei privati, da sfruttare potenziando il convenzionamento".
Che realtà ha trovato nelle sue iniziative di ascolto?
"Ho scoperto, soprattutto nelle campagne, che molta gente sta male e c’è quindi molto da lavorare. E mi riferisco anche alle persone più deboli, agli anziani, alle problematiche della disabilità e dell’abbattimento delle barriere architettoniche che spesso impediscono la fruizione di strutture e servizi. Anche qui, servono molti investimenti". Oltre alla sanità? "La proposta mia e del mio partito è volta a promuovere lo sviluppo di un’agricoltura sana e sostenibile, legata al made in Italy. Per far star meglio la gente occorre produrre in loco le materie prime, condizione fondamentale per garantire cibi genuini e di qualità. Abbiamo molte proposte".
Per esempio?
"Intendiamo presentare, fra l’altro, un progetto pilota per l’agricoltura, promuovendo km 0 e produzioni bio, sviluppando allevamenti non intensivi in alternativa alle grandi produzioni industrializzate. Tutto questo tutelando anche gli animali, cui va garantita una vita dignitosa negli allevamenti, senza l’uso di antibiotici. In questo contesto si inserisce l’idea di una scuola per l’agricoltura, specializzata nella formazione dei giovani nelle tecniche di produzione bio".
E sul fronte dell’economia?
"Intanto bisogna partire dall’aumento delle retribuzioni, che vanno parificate ai livelli europei. Così come vanno uniformati i regimi fiscali, da noi abbiamo la tassazione fra le più alte d’Europa. Non solo, occorre sfruttare le molte risorse messe a disposizione dalla Ue, che sono però difficili da utilizzare anche per la scarsa conoscenza dei meccanismi dei bandi. Per questo promuoveremo incontri con professionalità qualificate per garantire un’adeguata formazione in questo campo. Non è vero che l’Europa sia poi così lontana dalla gente, dobbiamo però imparare a sfruttare meglio tutte le opportunità".