La Regione sblocca i cantieri pubblici

Accolta la richiesta dei sindaci della vallata per le opere relative alla messa in sicurezza del territorio dopo le alluvioni

Escavatore al lavoro

Escavatore al lavoro

La Spezia, 31 marzo 2020 -  Per due giorni ha atteso che dal ministero delle Infrastrutture arrivasse quantomeno un segnale rispetto alla lettera con cui erano state evidenziate alcune storture del decreto statale che, nell’ambito dell’emergenza Covid, aveva ‘congelato’ molti cantieri per la realizzazione di opere pubbliche. Poi Regione Liguria ha deciso di prendersi la responsabilità di mandare avanti quei cantieri che il governo non ha reputato essenziali e strategici ma che al contrario per sindaci ed enti locali risultano fondamentali per la messa in sicurezza del territorio. È di ieri il decreto con cui Giovanni Toti, in qualità di commissario delegato per l’emergenza, ha confermato fino al prossimo 3 aprile la "piena operativa dei cantieri" legati alla messa in sicurezza del territorio, garantendo continuità nella realizzazione delle opere che, solo pochi giorni, erano state costrette allo stop per via del blocco imposto imposto dal consiglio dei ministri, che lo scorso 22 marzo aveva escluso tra i cantieri strategici quelli legati al codice Ateco 42.91, relativo alle opere di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica. Una situazione raccontata proprio pochi giorni fa dal nostro quotidiano, che aveva raccolto lo scoramento dei sindaci della vallata, costretti a subire il blocco non solo le opere avviate in somma urgenza a seguito dei danni subiti in occasione dell’allerta rossa dello scorso 3 novembre, ma anche quelle per ripristinare il territorio dopo gli eventi alluvionali dell’autunno del 2018. Tra le opere fermate a Borghetto Vara, per esempio, figuravano il ripristino delle difese spondali lungo il centro abitato – luogo dove il fiume esondò arrivando fino ad allagare il centro storico e a danneggiare gli impianti sportivi –, la pulizia del torrente Pogliaschina e l’asportazione degli inerti in eccesso dal fiume Vara. Una messa in sicurezza, quella del principale corso d’acqua della vallata, che a monte riguarda anche i comuni di Varese Ligure e di Sesta Godano, mentre a valle interventi analoghi riguardano la frazione di Oltrevara e quella di San Remigio. Interventi avviati da settimane e la cui interruzione avrebbe esposto i borghi a nuovi pericoli in caso di nuove piene del fiume. Il decreto firmato dal governatore regionale va però oltre: viene confermata l’operatività non solo dei cantieri legati alle opere fluviali, di difesa e sistemazione idraulica, ma anche di quelli inerenti a opere di ingegneria naturalistica, relativi a infrastrutture strategiche come strade, autostrade, ponti e viadotti, e di quelli avviati per opere marittime e lavori di dragaggio. Tutto questo, "a prescindere dalla classificazione Ateco dell’impresa esecutrice", con la prosecuzione delle attività che sarà comunque condizionata alla verifica, da parte delle stazioni appaltanti, del rispetto di tutte le disposizioni attualmente in vigore in relazione all’emergenza coronavirus, con riferimento al protocollo sottoscritto lo scorso 14 marzo tra il governo e le parti sociali per regolamentare le misure di contenimento del Covis-19 negli ambienti di lavoro. Matteo Marcello © RIPRODUZIONE RISERVATA