Accordo sulla Palmaria, arriva la firma. Ambientalisti contrari

Sul fronte degli oppositori al masterplan , oltre alla temuta valorizzazione, pesa l’intesa sul Terrizzo alla Marina

La platea al recente consiglio comunale sull’isola Palmaria

La platea al recente consiglio comunale sull’isola Palmaria

Porto Venere (La Spezia), 19 febbraio 2020 - La firma dell’accordo di programma sulla Palmaria scuote associazioni ambientaliste e partiti contrari alla realizzazione del temuto progetto. La firma dell’atto - da parte del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Giuseppe Cavo Dragone, del sindaco di Porto Venere, Matteo Cozzani, e del direttore dell’Agenzia del Demanio, Mario Parlagreco- è fissata per domani alle 15.30 nella sala consiliare di Porto Venere. Con la sottoscrizione, sulla base del protocollo d’intesa del 2016, la Marina Militare consente il trasferimento al Comune di Porto Venere di un ampio patrimonio immobiliare sull’isola Palmaria, ad oggi nella sua disponibilità, che potrà essere recuperato nell’ambito del programma di valorizzazione dell’intera isola.

Secondo Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Wwf e Vas Liguria si tratta del "primo e vero mattone su cui si innesterà il masterplan della Palmaria che dispiegherà le sue potenzialità negative". Un "accorato appello per la salvaguardia dell’isola" arrivata attraverso una nota congiunta di Movimento Palmaria Si Masterplan No, Portovenere Tvb, Proloco Palmaria, Associazione Spezia Dinamika, Sardine Spezzine, Associazione Blulife, Lab. Palmaria Gruppo Progettante Grasp, Coordinamento quartieri del Levante, Comitato NoBiodigestore Saliceti, Comitato Vallesanta Levanto Unione degli Studenti La Spezia, Associazione Posidonia Portovenere.

Sulla vicenda sono intervenuti anche il Pd locale e il gruppo consigliare ‘Porto Venere Bene Comune’. Per Giuseppe Basso e Franco Talevi "la sostanza dell’accordo è negativamente condizionata dall’errore o dalla volontà di concepire oneroso il trasferimento dei beni demaniali in uso alla Marina Militare. Il Protocollo va ridiscusso anche perché è indispensabile l’utilizzo civile della maggior parte del complesso del Terrizzo, principale porta d’entrata dell’isola", mentre ‘Porto Venere Bene Comune’, contrario al progetto, attraverso Saul Carassale, chiede che "vengano riconsiderate le priorità del futuro dell’isola, mettendo salvaguardia ambientale, riscoperta e valorizzazione storica dei manufatti sabaudi presenti, attenzione agli aspetti sociali ed economici dei residenti".