Picchia e deruba l’ex padrona di casa, colf arrestata

Si è introdotta di soppiatto nella casa e ha teso l’agguato. Smascherata dai carabinieri

Una colf al lavoro in uno scatto d'archivio

Una colf al lavoro in uno scatto d'archivio

Follo (La Spezia), 14 maggio 2019 - La bella casa che fino a pochi mesi fa aveva tirato a lucido nell’esercizio delle sue funzioni di collaboratrice domestica è stata teatro dell’incursione di soppiatto e dell’aggressione alla proprietaria. Obiettivo: ricattare l’ex datrice di lavoro, picchiarla, derubarla e indurla a ritirare una denuncia per fatti pregressi di minaccia. E’ accaduto il 12 aprile scorso. Poco meno di un mese dopo la colf è stata raggiunta da un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari del gip Mario De Bellis. Destinataria del provvedimento è Maria Izzo, 53 anni, di origini campane, residente a Follo. Il suo desiderio di rivalsa, alla luce di una causa di lavoro pendente, si è trasformato in un boomerang, da codice penale.

La attende, oltre al dibattimento prossimo all’apertura per il reato di minacce, un procedimento penale per minacce, lesioni e furto. sono i reati ravvisati dai carabinieri di ceparana che - una volta avuto riscontro alla denuncia presentata dall’ex datrice di lavoro - hanno indotto il pm monica burani a chiedere la misura cautelare.

Sono stati i filmati delle telecamere spia che sorvegliano la dimora a smascherare la colf all’atto dell’accesso abusivo, con l’uso di una chiave rimasta in suo possesso, primo tassello di un pesante mosaico di eventi, primo fra i quali la minaccia alla padrona, al suo rientro nell’abitazione: «Ti do dieci giorni per togliere la denuncia che mi hai fatto, se non lo fai, torno e ti ammazzo». Ne era poi seguita l’aggressione con tentativo di soffocamento (25 giorni di referto). Ultimo atto, il furto: 6mila euro e tre anelli d’oro.

Di fronte al rischio di reiterazione dei reati, è scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, per controllare eventuali spostamenti da casa e, nel caso, procedere all’arresto con destinazione il carcere. Il provvedimento è stato eseguito dagli stessi carabinieri che hanno svolto le indagini. Oggi, l’interrogatorio di garanzia, davanti al gip. Ad assisterla ci sarà l’avvocato Paolo Scappazzoni, legale di fiducia.

Corrado Ricci