Binari presi d’assalto dai tossicodipendenti

Schiamazzi a orari impossibili, bivacchi di fortuna, siringhe e cocci di bottiglia. Le notti moleste di chi abita e soggiorna in zona stazione

La situazione in cui versano alcune pertinenze delle Ferrovie dello Stato

La situazione in cui versano alcune pertinenze delle Ferrovie dello Stato

La Spezia, 7 novembre 2019 - Schiamazzi a tutte le ore , condizioni igieniche precarie, decoro assente e, soprattutto, paura. Sono questi i ‘nodi’ che complicano la vita a residenti, ma anche a turisti ignari che scelgono di venire in villeggiatura alla Spezia pernottando in zona stazione, sia nelle case che sovrastano il piccolo sottopasso di via dello Zampino sia nei palazzi su via Sabotino. In particolare di quelli più prossimi alle rotaie. La zona oggi è presa letteralmente d’assalto da chi fa uso di sostanze stupefacenti. È proprio questa cerchia di persone a bighellonare fino a tarda notte nell’area, scavalcando confini che, in realtà, non andrebbero oltrepassati.

L’accesso infatti non è consentito se non agli addetti, come è possibile appurare leggendo i diversi cartelli affissi in prossimità delle recinzioni. A parlare delle situazione che mette a repentaglio la serenità di chi in quell’area ha deciso di viverci, ma anche di investirci, per esempio aprendo bed and breakfast, sono i frequentatori abituali che, in più occasioni, si sono trovati ad assistere ad animati battibecchi fra tossicodipendenti per poi chiedere alla guardia di finanza di intervenire. E in alcune disperate circostanze hanno provato a mettere fine in prima persona a scene non apprezzate, uscendo di casa per cercare di ‘sedare’ gli animi. Alcuni ricordano con amarezza i tempi in cui la zona veniva sfruttata nelle ore pomeridiane per far giocare i bambini. Al posto dei palloni ciò che oggi si può vedere sono gli ‘strascichi’ della dipendenza, visibili anche soltanto passeggiando nella salita che dal sottopasso di via dello Zampino porta alla vicina via 27 Marzo. Da quel punto si possono intravedere siringhe lasciate a terra o piantate tra le mattonelle, bottiglie di birra finite e mai gettate e rifiuti di ogni tipo, dalle cartacce ai vestiti logori e sporchi. Un quadro che di certo per la città non rappresenta un bel biglietto da visita, né accresce il senso di sicurezza per la gente del quartiere.

Oltre a questa realtà un residente ha segnalato altre situazioni di degrado che interessano aree limitrofe alla stazione centrale. In particolare lo ‘spettacolo’ al quale i residenti assistono affacciandosi dai loro balconi, puntando lo sguardo verso una casetta, ex dimora dei dipendenti delle ferrovie edificata alla fine del primo binario tronco. «Non tagliano l’erba e gli alberi da lustri – scrive a La Nazione – tanto che la vegetazione nasconde interamente il passaggio pedonale che porta in via XXVII marzo». Ovvio che i topi scorrazzino indisturbati in mezzo all’erba alta. Il residente descrive la desolante dimora a cielo aperto usata regolarmente da tossicodipendenti che sono soliti spacciare, consumare sostanze stupefacenti a tutte le ore del giorno e trascorrere la notte in loco, attrezzandosi con materassi e coperte logori. «Ci chiediamo – conclude la segnalazione dello spezzino – a fronte degli elevati guadagni incassati da Trenitalia alla stazione della Spezia quale sia il motivo della mancata manutenzione di parte della stazione ferroviaria e la mancata vigilanza sulla sicurezza della stessa. Auspichiamo dunque un serio cambio di ‘passo’ da parte della dirigenza».

Giulia Tonelli © RIPRODUZIONE RISERVATA