L'arte di Carlo Bacci fra mascherine e distanza di sicurezza

Il pittore e scultore tellarese, in tempo di Coronavirus, le rappresenta con il suo stile e propone le sue opere

Carlo Bacci

Carlo Bacci

Lerici, 29 marzo 2020 – L'arte di Carlo Bacci, in questi giorni, ha abbracciato il tragico momento che sta vivendo l'Italia, all'ombra del coronavirus. Artista a 360°, nativo di Fiascherino, non concede nulla al 'piacere gratuito'. I suoi lavori sono al tempo stesso impregnati di passione, equilibrio e gioco. E così, con l'hashtag @l'artenonsiferma, Bacci ha condiviso sulla sua pagina Facebook le prime opere sul tema: come quella che raffigura una serie di uomini, tutti con mascherina blu, con borsa della spesa, a distanza, che si osservano con circospezione; oppure quella che immortala, con lo stile a lui caro, la distanza obbligatoria tra due persone, naturalmente messe di profilo. Insomma, fra colori e sguardi particolari, un modo per affrontare questa pandemia. E infatti ritroviamo le sue opere in diversi siti che diffondono arte per 'combattere' il virus: e su allaricercadellacreatività.com ecco dunque un soggetto senza contorni del viso, con rossi capelli, una corona, dove il volto, che guarda chi osserva l'opera, mette in bella evidenza una mascherina azzurra con filtro.

“Vengo da Tellaro ed ho sviluppato nel tempo interessi diversi in ambito artistico ma sono i primi anni '90 che hanno segnato un passaggio definitivo, ho sentito il bisogno di troncare col passato e sono partito per la Spagna. A Las Negras, in provincia di Almeria, in un piccolo borgo di pescatori dove la strada finisce in riva al mare, ho cominciato a scolpire la pietra seguendone le forme. Un paese diverso, in cui c'è rispetto per l'artista e per quello che fa. Dopo un anno e mezzo sono tornato in Italia con le idee più chiare ed ho iniziato a dipingere”. Tornando nei luoghi d'origine Carlo Bacci ha saputo vedere, leggere ed ascoltare il territorio a cui appartiene con grande sensibilità. Sono nati così quadri e sculture di grande forza ma al tempo stesso lievi, opere in cui si respira una nuova dimensione legata al luogo in cui l'artista risiede. Usa pietre, ferro, legno, cartoni, compensati, tavole, tele grezze e raffinatissime; parte da oggetti logorati dal tempo, sfrutta le proprietà dei materiali.

“Quando trovo oggetti che mi interessano – continua Bacci - li raccolgo li studio e poi creo composizioni...”, a ricordarci che ogni cosa è precaria ma, prima dell'oblio, ha la possibilità di un ritorno ad una nuova vita. Abitando il suo territorio apporta al lavoro una dimensione intimamente legata ad esso. Ne è testimonianza 'Forma', una silhouette di pesce, severa ed asciutta che non offre nulla di superfluo. Sempre diversa ma fedele a se stessa, 'Forma' si muove nel tempo e nello spazio da più di 20 anni, crescendo ed evolvendosi insieme all'artista, declinata in infinite soluzioni diventando la protagonista di tele, sculture ed installazioni. Dalla vena creativa di Bacci sono nate una serie di opere dai nomi: Ocià, Ai limiti, Terrestri e Sovi, icone quest'ultime che rappresentano, in modo spensierato e giocoso, il segno e l'acuta ironia sempre presenti nella sua opera.