Parma-Spezia, parola a Liverani: “Accontentiamoci del punticino e andiamo avanti”

E poi l'autore del rigore decisivo, Kucka: “Lo Spezia giocava bene e teneva la palla”

Il tecnico Fabio Liverani

Il tecnico Fabio Liverani

 

Parma, 25 ottobre 2020 – Prima della partita i due allenatori si sono abbracciati serenamente, da amici. E tra Vincenzo Italiano e Fabio Liverani nulla è cambiato, lo sono rimasti anche alla fine del match, un Parma-Spezia con gli aquilotti rimontati di due gol. A siglare la rete del definitivo 2-2, su rigore al terzo dei quattro minuti di recupero finali, è stato Juraj Kucka. “È stato davvero difficile – ammette il calciatore del Parma - . Abbiamo sofferto dopo aver preso due gol quasi subito. Lo Spezia giocava bene e teneva la palla. Noi abbiamo provato fino all'ultimo e siamo riusciti almeno a pareggiare. Come squadra dobbiamo sicuramente prendere più fiducia in noi stessi, dobbiamo allenarci tanto per migliorare l'intesa di gioco”.

Poi tocca proprio all'allenatore dei parmensi. “Credo – dichiara il tecnico - che come prestazione sia stata migliore quella di Udine, dove abbiamo perso. Lavorare in questo periodo è difficile, lo è per tanti e lo sappiamo, ma noi siamo stati colpiti pesantemente. Oggi, contro lo Spezia, ho contato undici assenze e per una squadra nuova, non poter allenarsi nel modo giusto, complica davvero le cose. Quello che occorre fare è far diventare un gruppo in una squadra, ma per questo serve il lavoro sul campo e con la totalità della rosa. Partendo da questo spirito, è un bel punto di avvio e sono convinto che dando continuità a quanto stiamo facendo e recuperando qualche elemento, facendo gli scongiuri per questo Covid, la nostra diventerà una formazione di buon livello”.

Tante le azioni di attacco dello Spezia, che hanno messo in difficoltà il Parma in diverse occasioni, sia attaccando sulle fasce che per vie centrali, ma anche e soprattutto tenendo le redini del gioco. “Credo per difendersi nel modo giusto, si debba lavorare insieme e trovare degli automatismi, fondamentali, anche con centrocampisti e attaccanti. Attualmente, nessuna compagine si può difendere... solo con i difensori. Cosa dire dunque a dei ragazzi che hanno provato soltanto ieri insieme e per venti minuti? Grassi, ovviamente, è stata una scelta dettata dall'emergenza e dunque affrontare un attaccante come Gyasi, crea delle difficoltà. E i due che sono subentrati, conoscono poco l'italiano. Certo, nessuno in Italia ha pazienza, però in questo caso occorre per avere un'organizzazione, la migliore possibile. Ci accontentiamo dunque di questo punticino e andiamo avanti”.