Il ritorno di Taliani, il medico scrittore che vuole portare l'agopuntura in Valdinievole

Gianluca ex dottore della Pistoiese, oggi in pensione, ha fatto della singolarità la sua ragione di vita

Gianluca Taliani

Gianluca Taliani

Montecatini Terme (Pistoia), 24 novembre 2020 - Si potrebbe definire “seriamente stravagante”. O meglio, stravagante con serietà. L’indole alla stravaganza è spiccata, questo è fuor di dubbio. Un incipit marzulliano per affermare che la versatile e bizzarra personalità del dottor Gianluca Taliani non cambia e mai cambierà: medico di famiglia (oggi in pensione), poi anche contemporaneamente dentista, un tempo medico sociale della prima squadra della Pistoiese, con venature artistiche: poeta, scrittore di romanzi erotici, autore di testi di canzoni, persino di un inno arancione di scarso, scarsissimo successo (ma tant’è, lui non si era tirato indietro, regalandolo con passione alla città di Pistoia).

Un personaggio eclettico, una persona ricca di voglia di vivere. Originario del senese, ma presto trasferitosi in Alta Toscana, a Pistoia, innamorato della Valdinievole e del suo paesaggio. Adesso, all’improvviso in mezzo alla pandemia, una seconda vita, presa tra sorrisi – immancabili – e desiderio di aiutare il prossimo. Avrebbe potuto starsene in poltrona a leggere il giornale o un buon libro, invece si è messo di buzzo buono a studiare agopuntura; infine è diventato agopuntore con una tesi, di prossima pubblicazione, intitolata “Il trauma sportivo in MTC (Medicina Tradizionale Cinese) – tradizione e modernità”.

“Il periodo, forse, non è dei migliori per occuparsi di Cina e cinesi – scherza, con la capacità riconosciuta di sdrammatizzare – ma l’agopuntura è un mondo. E io vorrei divertirmi con quest’hobby professionale: ho un paio di punti ove esercitare a Pistoia, vorrei aprirne uno in Valdinievole. Perché è una terra che amo, che credo sia da riscoprire. Non è solo la splendida Montecatini, con l’arte, la cultura, le Terme, persino i locali, il passeggio domenicale di un tempo che parrebbe essersene per sempre andato. Le aste. I quadri. È un luogo, uno spazio, che ha potenzialità enormi, non interamente espresse”.

Per prendersi cura non solo degli sportivi (alcuni calciatori si sono già prestati, entrando a far parte della casistica della tesi), ma di chiunque voglia sperimentarla su sé stesso. “Questa pratica terapeutica della medicina tradizionale cinese, fondata sul presupposto che l’energia vitale scorre lungo determinati canali della superficie corporea, mi ricorda l’energia vitale della Valdinievole, che ebbi modo di conoscere appena giunto nel pistoiese, tanti anni fa, e che ho apprezzato nel corso dei decenni. Ecco perché desidererei aprire uno studio da queste parti. Sapesse quanto fa per la maledetta cervicale!” e ci lascia con la curiosità… Chissà se questa sarà l’ennesima tappa di un’esistenza eccentrica, alla ricerca di una nuova emozione. Certo è che non sbaglia quanto dichiara, con enfasi, amore alla Valdinievole: un territorio da far vivere e non vivacchiare. Se servissero allo scopo degli aghi, ben vengano. No?

Gianluca Barni