"L’Ue affonda i nostri pescherecci". Rivolta contro i tagli dello strascico

Protesta dall’Argentario alla Versilia: in Toscana a rischio almeno cento imbarcazioni specializzate

In Toscana sono almeno un centinaio le imbarcazioni attrezzate per la pesca a strascico

In Toscana sono almeno un centinaio le imbarcazioni attrezzate per la pesca a strascico

Porto Santo Stefano (Grosseto), 7 maggio 2023 - Il suono delle sirene ha riecheggiato negli specchi acquei di Viareggio e Porto Santo Stefano. Un suono che ha il rumore della protesta, partito da tutti i pescherecci ormeggiati ieri mattina alle banchine dei due porti toscani.

Tutti fermi in porto, addobbati con le bandiere gialloverdi di Coldiretti per dire basta alle politiche dell’Unione Europea che, assieme agli altri problemi che attanagliano la categoria, stanno mettendo in ginocchio la filiera. Con il sodalizio di Impresa Pesca in coro anche le organizzazioni Alleanza Cooperative Italiane Pesca, Federagripesca e Unci Agroalimentare, tutte unite in segno di protesta contro la volontà dell’Unione Europea di mettere fine alla pesca a strascico. Così i pescatori di Porto Santo Stefano prima – intorno alle 10 – e quelli di Viareggio poi (verso le 11,30) hanno azionato ieri mattina i potenti segnalatori acustici delle proprie imbarcazioni, esprimendo il forte disagio per i divieti di pesca e le restrizioni che si intendono imporre alla pesca a strascico dalla Commissione Europea attraverso il piano d’azione in discussione. Un centinaio i pescherecci toscani che saranno "affondati" dalle nuove linee europee, che prevedono la scomparsa della pesca a strascico, il settore più produttivo della marineria nazionale, "con un impatto devastante sull’economia, sull’occupazione e sui consumi.

Solo in Toscana il settore della pesca a strascico vale 30 milioni di euro, il 60% dell’intero fatturato sviluppato dalla pesca in regione". Così Coldiretti Impresa Pesca, che lancia l’allarme avviando la protesta nei porti lungo tutta la Penisola. "L’obiettivo – sottolineano sempre da Coldiretti Impresa Pesca – è far arrivare la protesta a Bruxelles e al commissario alla pesca e all’ambiente Virginijus Sinkevicius, le cui nuove linee di indirizzo a integrazione della politica comune prevedono provvedimenti choc per la flotta Italia. La misura più dirompente è il divieto del sistema di pesca a strascico, che già opera di media non più di 130 giorni all’anno. Ma le nuove linee prevedono anche la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali, con scadenze ravvicinate nel 2024, nel 2027 per concludersi nel 2030. Scelte che sono il frutto di un estremismo ambientalista. Ma tutto questo aggraverà ulteriormente la situazione".

Durante il presidio di ieri mattina è stato registrato un video della protesta che, insieme a quelli delle altre marinerie, verrà trasmesso alla Commissione Europea il 9 maggio in occasione della Giornata dell’Europa.