Grosseto, 29 settembre 2024 – Le vigne dove si produce Morellino si trovano in zone tra le più incontaminate della Maremma toscana, in un’area abbastanza vasta racchiusa tra le valli del fiume Ombrone e del fiume Albegna. In queste settimane squadre di viticoltori sono a lavoro per raccogliere le uve per poi portarle in cantina e trasformarle nei pregiati vini che poi vengono venduti in tutto il mondo. La vendemmia 2024 per la maggior parte dei produttori è però ferma al 40%, una percentuale che tradotta in uvaggi vuol dire che restano da raccogliere le uve rosse. Se i grappoli per fare i bianchi sono ormai in cantina, l’uva rossa e soprattutto il Sangiovese, è ancora in vigna e la speranza dei produttori è principalmente una: permettere ai grappoli di completare la maturazione prima di trasferirli n cantina.
La zona di produzione storica del Morellino riguarda tutto il comune di Scansano e parte dei comuni di Campagnatico, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbegna e Semproniano. Gli ettari di vigneti rivendicati sono circa 1.500, di cui il 35% a conduzione biologica certificata. Il Consorzio a Tutela del Vino Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori, oggi è diretto da Alessio Durazzi (il presidente invece è Bernardo Guicciardini Calamai,) che proprio in questi giorni ha avuto modo di fare un giro nelle campagne maremmane e verificare con i suoi occhi le condizioni delle vigne e dell’uva ancora da raccogliere.
“Sul Sangiovese c’è ancora da fare – spiega Alessio Durazzi – la raccolta è iniziata da non molto ma la gran parte deve essere vendemmiata. Ormai i nostri produttori sono abituati a lavorare in condizioni non ottimali e anche quest’anno, benché non sia un’annata difficile, la bravura dei nostri produttori giocherà un ruolo fondamentale. In sostanza – conclude – dovranno essere bravi a gestire le prossime piogge. Comunque i quantitativi sono nella media e di questo possiamo essere molto contenti”. Anche nella zona del Morellino a fine agosto si prevedeva una vendemmia anticipata, poi in realtà con l’inizio di settembre le condizioni climatiche hanno subito un ribaltone, passando dal caldo torrido a piogge insistenti, e la situazione si è praticamente invertita, passando da una vendemmia precoce a una tardiva.
“In realtà i nostri nonni iniziavano la vendemmia verso il 27 di settembre. – spiega Giuseppe Mantellassi che insieme al fratello Aleardo portano avanti l’azienda di famiglia, cioè 120 ettari di vigna su 350 totali nei comuni di Magliano in Toscana e Grosseto - La quantità è giusta. Siamo abbastanza soddisfatti, queste ultime piogge hanno ritardato la raccolta del Sangiovese. Quest’anno la differenza credo la faccia il trattamento che è stato fatto alla vigna durante l’estate”. Simone Castelli, titolare dell’azienda Podere 414 (25 ettari di vigna in zona Magliano in Toscana) spiega: “Dopo un’estate siccitosa è arrivato un settembre piovoso e questo non ha permesso di completare il ciclo di maturazione delle uve rosse. – spiega Castelli - Abbiamo raccolto circa il 40 %, e nei prossimi giorni raccoglieremo il rosso. La nostra sfida è quella di cercare di trovare l’equilibrio fra sanità delle uve e giusto grado di maturazione. Del bianco e rosati siamo molto soddisfatti invece per riuscire ad avere dei rossi di struttura dobbiamo aspettare un altro po’. Il 2024 non ci darà vini con gradi alcolici eclatanti ma con gradi alcolici più contenuti, in linea con i gusti dei nostri consumatori”.
“Siamo ancora fermi le uve di Sangiovanese. - spiega Federico Vanni dell’azienda San Felo, 53 ettari di vigna – Diciamo che con la vendemmia siamo a metà strada, abbiamo raccolto solo le uve bianche e un po’ di Merlot. È una vendemmia di attesa, zona, le uve sono sane e belle e c’è un buon quantitativo, il tempo sta reggendo bene. Penso verso la fine della prossima settimana avremo raccolto anche il Sangiovese. Se il vigneto sta bene continuano ad esserci le condizioni climatiche giuste per far maturare ancora un po’ le uve in vigna”. Nicola Ciuffoletti