Una stagione da dimenticare. La neve resta sempre un miraggio. In "bianco" vanno solo gli operatori

Chiuso anche il campo scuola. "Perdite di fatturato superiori al 90 per cento. E’ un vero disastro"

Una stagione da dimenticare. La neve resta sempre un miraggio. In "bianco" vanno solo gli operatori

Una stagione da dimenticare. La neve resta sempre un miraggio. In "bianco" vanno solo gli operatori

Se in alcune località sciistiche italiane in queste ore si stanno verificando importanti precipitazioni nevose sul Monte Amiata ancora niente. Dopo un mese di attività, anche il campo scuola delle Macinaie è stato chiuso, il motivo è chiaramente l’assenza di neve. Le ultime precipitazioni piovose hanno danneggiato l’unica pista aperta e il fondo di neve artificiale è stato consumato del tutto. Stando alle previsioni meteorologiche nei prossimi giorni dovrebbe nevicare ma "con i se e con i ma" gli operatori del territorio non vanno avanti. Ristoranti, bar, noleggi di sci e impianti di risalita ad oggi hanno perso circa il 90/95% del fatturato che ruota intorno al "prodotto neve", gli alberghi forse un po’ meno ma comunque ad oggi si parla di perdite economiche che superano l’80%.

"Per riuscire a superare questo momento di grande crisi – spiega Enrico Bracciali, un albergatore dell’Amiata che ha l’hotel proprio ai piedi di una pista – siamo stati costretti a ricorrere agli ammortizzatori sociali. in questo inverno si sono verificate molte disdette o cambi di date".

L’apertura del campo scuola, seppur per un periodo limitato, è stata una manna dal cielo. "E meno male che almeno per qualche settimana la società Isa è riuscita ad aprire con la neve artificiale – prosegue – almeno una pista corta".

L’Amiata in passato ha vissuto stagioni invernali senza precipitazioni nevose ma quella di quest’anno è stata molto particolare dal punto di vista delle temperature. "In tutto l’inverno al prato delle Macinaie la temperatura è scesa sotto lo zero forse 6 giorni – prosegue –. E’ pazzesco, ci troviamo a 1400 metri di altezza". La domanda che oggi molti professionisti del turismo si fanno è se vale ancora la pena puntare, in inverno, solo sul prodotto neve. La risposta è chiaramente no, anche se la neve rimane un prodotto che genera numeri importanti. La montagna invernale produce, con una stagione normale, un fatturato complessivo che si aggira intorno a 7/8milioni di euro, dando lavoro a 120/150 dipendenti contando ristoranti, alberghi, noleggi, scuole di sci e impianti di risalita. Alle varie istituzioni gli operatori del settore turistico stanno manifestando le loro difficoltà, perchè un inverno così mette a dura prova tutti.

Nicola Ciuffoletti