
Tragedia nel fiume Bruna. Muore annegato a 36 anni
Scappare dalla guerra in Somalia e morire in un fiume della Maremma, dove aveva trovato una comunità che lo aveva accolto e in cui si era integrato. Questa la tragica fine di Doumbia Moussa, conosciuto come Ben, il 36enne originario della Somalia che ieri ha avuto un malore mentre stava facendo il bagno nelle acque del fiume Bruna, a Bozzone, località che si trova sul confine tra Castiglione e Gavorrano. La tragedia è avvenuta davanti agli occhi della sua compagna, che ha dato l’allarme chiamando il 118. La storia di Ben è fatta di guerre e viaggi, con il sogno di un’officina propria e il desiderio di ritornare nel suo Paese. Il 36enne, originario di Danane, era arrivato in Italia sei anni fa scappando dalla guerra civile dove aveva perso la vita suo padre, un generale dell’esercito. L’Italia, per chi scappa come Ben è la terra dei sogni e della speranza di un nuovo inizio. La sua nuova vita era ripartita inizialmente da Livorno, qui però non era riuscito a trovare un’occupazione, così una mattina era salito sul treno per Grosseto e aveva trovato un impiego in uno sfasciacarrozze. Dedito al lavoro, Ben negli anni aveva maturato un grande sogno: tornare a Danane e qui aprire un’autofficina. C’era però bisogno di mettere da parte i soldi ed è quello che Ben stava facendo da anni. Il primo passo intanto lo aveva fatto, aveva comprato l’officina a Danane, adesso serviva acquistare i macchinari necessari e, secondo le previsioni del giovane, ci sarebbe riuscito in due anni. Il sogno di Ben però si è infranto nel primo pomeriggio di una calda domenica d’estate. Sul luogo, nel disperato tentativo di salvargli la vita, sono giunti, con non poche difficoltà, l’automedica di Grosseto, la Cri di Gavorrano, l’elisoccorso Pegaso 2 (nella foto), le Forze dell’ordine e i Vigili del fuoco. "Non abbiamo mai avuto segnalazioni di gente che facesse il bagno in quella zona, un’ansa del Bruna in località Bozzone – spiega la sindaca di Castiglione, Elena Nappi – e non abbiamo idea se fosse o meno pericoloso. Dobbiamo anche capire, e questo spetterà alle autorità, il motivo per cui è morto: se veramente si è trattato di annegamento o malore. Ci dispiace quando succedono tragedie di questo tipo nel nostro territorio perché siamo sempre molto attenti alla sicurezza di chi lo frequenta".