Sostegno: valanga di cattedre scoperte

Mancano ancora 48 assegnazioni per le medie e 70 per gli istituti superiori. Flc-Cgil: "Necessario aprire corsi di specializzazione"

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La situazione in provincia di Grosseto è migliore rispetto alle altre province confinanti, in particolar modo rispetto a quella di Arezzo, ma la sostanza delle cose è che siamo alle solite: ad anno scolastico avviato molte cattedre in Maremma sono ancora scoperte. Problemone che riguarda soprattutto il sostegno. Una situazione che non si riesce a sanare in Italia e dunque nemmeno a Grosseto. Alle 17.30 di ieri dovevano essere ancora assegnate ben 48 cattedre di sostegno per le scuole medie e 70 per gli istituti superiori. Un numero rilevante, che tuttavia non fa gridare allo scandalo chi – come i sindacati – fino a pochi anni fa aveva a che fare con situazioni molto più gravose e complicate.

Le categorie della scuola di Cgil, Cisl e Uil ieri come oggi erano e sono all’istituto alberghiero di via Meda a Grosseto per portare avanti l’incrocio tra domanda e offerta di posti di insegnamento in supplenza annuale (fino a giugno o al massimo agosto 2021) cercando di risolvere i problemi tecnici che un sistema informatico progettato all’ultimo minuto per gestire le graduatorie provinciali sta evidenziando in numero molto consistente. Gli insegnanti interessati a coprire una cattedra di sostegno ancorché non specializzati in questo ruolo (magari si tratta di docenti di matematica, o di scienze o di italiano che però non hanno ottenuto il posto per insegnare la loro materia) assistono in presenza alla chiamata dei posti disponibili nelle diverse scuole e grazie all’assistenza dei sindacati riescono a correggere eventuali errori ’di valutazione’ che il sistema può appalesare.

"Il fatto di aver compiuto la scelta di effettuare l’incrocio delle graduatorie provinciali in presenza ci ha salvati dal caos nel quale sono incappate altre province toscane – afferma Valerio Entani della Flc-Cgil – Qui a Grosseto, grazie appunto alla chiamata in presenza siamo stati in grado di rimediare agli errori che in buona fede sono usciti fuori. Laddove, invece, si è svolto tutto on-line i problemi sono stati di gran lunga maggiori".

Nonostante questo, però, la prima settimana di scuola nell’era Covid19 sta per chiudersi e ancora deve essere assegnata una valanga di cattedre di sostegno, cioè docenti che devono aiutare alunni che hanno bisogno di un supporto per poter seguire le lezioni in classe. "Il fatto è che ci sono pochi insegnanti specializzati nel sostegno – riprende Entani – Nella nostra provincia ce ne sono 8 per le scuole medie e 20 per le superiori. Ovviamente loro hanno subito avuto l’assegnazione del posto. Però c’è da dire che non sono stabilizzati e questa è già una prima mancanza alla quale si dovrebbe porre rimedio quanto prima. La seconda questione è direttamente connessa alla prima: è necessario provvedere subito alla specializzazione nel sostegno di nuove figure professionali. Sono anni che non esce più un Tfa (Tirocinio formativo attivo, ndr) per il sostegno. Sarebbe ora che venisse organizzato". Nell’attesa si procede a tentoni. Ovvero con l’incrocio tra i posti disponibili e gli insegnanti che pur di non restare fermi a casa accettano di andare a fare il docente di sostegno. La procedura di incrocio andrà avanti fino a venerdì, ma i sindacati non escludono si possa proseguire anche la prossima settimana.

Andrea Fabbri