"Si guarda il dito ma non la Luna"

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"Il punto non è quello della definizione delle attività di luglio-agosto che hanno una forte connotazione socioassistenziale. Vorremmo che si parlasse della scuola di questo Paese" commenta invece Fabio Severi, segretario provinciale Uil Scuola Grosseto. "Siamo alla vigilia di un grande impegno del Paese e di scuola si parla per segmenti in funzione del rafforzamento dell’impegno lavorativo delle donne o in relazione alle nuove tecnologie o agli sbocchi professionali – prosegue Severi – Ma della natura stessa della scuola non se ne parla e la si infila come un francobollo in una lettera per il futuro tutta tecnocratica e poco affettuosa. Abbiamo un corpo docente dove un insegnante su quattro è precario; aule troppo piccole per garantire la sicurezza e la qualità della didattica; concorsi che hanno mostrato tutta la loro inefficacia nel reclutamento tra ritardi, errori, contenzioso e si continua a lavorare per ‘pezzi di scuola’". "La costruzione di un ponte tra due anni scolastici può anche andare bene – dice ancora il segretario della Uil Scuola grosseto – ma evitiamo le commistioni e le pastoie narrative. Distinguiamo gli aspetti socioassistenziali da quelli didattici che si riferiscono al fare scuola in senso formale. In quest’ultimo caso già ci sono le procedure e mancherebbero solo i finanziamenti relativi al recupero degli apprendimenti che non sono delegabili ad altre istanze che bene svolgono attività complementari, musica arte sport. Il ministro ha garantito la disponibilità ad un anno costituente per la scuola, può anche partire da un ponte, ma le due sponde devono essere in grado di poterne sostenere del transito. E’ difficile pensare che con oltre 200mila precari si possa fare scuola anche il prossimo anno scolastico."