Asili e scuole per l'infanzia privata a rischio chiusura: "Non ci pagano le rette"

La chiusura delle scuole sta mettendo in ginocchio le strutture

Le titolari si sentono abbandonate dallo Stato

Le titolari si sentono abbandonate dallo Stato

Grosseto, 25 marzo 2020 - Asili nido e scuole dell'infanzia grossetane a rischio chiusura. Il grido d'allarme arriva da un gruppo di istituti privati di Grosseto che si trovano a far fronte a spese e uscite, ma che da tempo oramai non incassano le rette dai genitori. L'emergenza Covid-19, e la relativa chiusura di tutte le scuole di ordine e grado che dal 5 marzo scorso ha obbligato tutte le scuole a chiudere, rischia di mettere in ginocchio un servizio fondamentale come quello prestato dagli asili nido e scuole dell'infanzia. Soprattutto private. Infatti, se nel mese di marzo molti genitori – a detta delle stesse strutture private – non avrebbero pagato la retta per via della chiusura forzata, anche per aprile potrebbe verificarsi la stessa situazione.

“Ci sentiamo abbandonati – spiegano in una nota i titolari di nidi e scuole dell'infanzia del capoluogo maremmano -, ci hanno lasciati soli. Le scuole sono chiuse dal 5 marzo e non sappiamo quando riapriremo. Anche se siamo chiusi abbiamo affitti, bollette, dipendenti da pagare”. In questo difficile periodo, sia per l'economia che per le famiglie, la chiusura delle suddette strutture ha messo i titolari di fronte alla dura realtà dei costi di gestione (dipendenti, affitto, utenze, consulenti del lavoro e commercialisti) ed al mancato pagamento delle rette da parte di tante famiglie del mese di marzo, nonché del probabile mancato pagamento anche del mese di aprile visto il probabile prolungamento della chiusura ben oltre il 3 aprile. A Grosseto quasi tutti i nidi e scuole materne si sono unite per far sentire la propria voce, ed in Toscana già 120 strutture si sono organizzate.

“Vogliamo smuovere l'opinione pubblica – prosegue la nota delle strutture grossetane -, perché le nostre piccole realtà rischiano di chiudere. Nel decreto del Governo non c'è alcun aiuto per la nostra categoria. Inoltre molte famiglie non ci hanno pagato la retta di marzo e difficilmente pagheranno quella di aprile. Abbiamo messo i dipendenti in cassa integrazione, ma non sappiamo per quanto durerà ancora questa situazione”.