REDAZIONE GROSSETO

Scuola, che battaglia. Ricorso al Tar per gli accorpamenti: "Rischio concreto"

Cristoforo Russo (Cgil): "Dai 31 istituti si potrebbe passare a 27. Il taglio sarebbe grave: si creerebbero situazioni abnormi. Il numero di alunni e studenti sarebbe difficilmente gestibile".

Scuola, che battaglia. Ricorso al Tar per gli accorpamenti: "Rischio concreto"

La Regione Toscana prosegue la battaglia contro gli accorpamenti degli istituti scolastici, impugnando anche il decreto del Governo davanti al Tar per impedire il taglio di oltre 20 autonomie scolastiche nei prossimi tre anni. Gli attuali parametri minimi per la costituzione delle autonomie scolastiche si innalzano da 600 studenti a circa mille. Una decisione questa che, a livello nazionale, potrebbe far perdere circa 700 istituti. In provincia di Grosseto le previsioni parlano di un taglio (almeno di quattro istituti), dai 31 attuali a 27. Tra le ragioni del ricorso eccesso di potere ed arbitrarietà, illogicità manifesta, violazione dei principi di imparzialità, trasparenza, efficienza e di buona amministrazione con riferimento alla garanzia del diritto all’istruzione. Nel mirino della Regione c’è soprattutto il mancato rispetto del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni e del corretto esercizio del potere sostitutivo previsti dal Titolo V e chiariti dalla giurisprudenza costituzionale. "La riorganizzazione della rete scolastica doveva e poteva essere fatta in altro modo, come in altro modo doveva e poteva essere concessa alle Regioni più autonomia sul dimensionamento, per cercare di dare risposte alle specifiche esigenze dei territori, come il nostro per esempio - inizia Cristoforo Risso della Flc Cgil - Invece così si impongono solo tagli. Se non si investe è difficile capire dove andremo a finire perchè il taglio dovrà avvenire nei prossimi tre anni, ma non si sa quali sono i parametri di tale scelta". Tutto come al solito è in alto mare: "Per il momento non sappiamo quali saranno gli istituti che verranno accorparti. E soprattutto quando - aggiunge Russo - Le scuole si stanno trasformando in gusci vuoti: mancano i dirigenti scolastici, il personale amministrati, quello Ata. Senza dimenticare gli insegnanti. I riferimenti non ci sono più da tempo e non solo per gli studenti. E’ tutto un mondo che va al contrario". I problemi per le scuole devono ancora iniziare: "L’impugnazione è giusta - aggiunge Russo - speriamo che la questione della competenza non sia decisiva alla fine per mandare tutto a rotoli. Comunque se questa riforma dovesse andare in porto il rischio di costruire ‘mostri’ è sempre più concreto". L’allarme è serio: "Verrà necessariamente prodotta una riduzione di organico con la chiusura di qualche plesso scolastico - chiude Cristoforo Russo - Quando si accorpano due scuole il numero dei collaboratori scolastici finali non è pari alla somma delle due scuole. Quello che accadrà che mancherà personale proprio per aprire i plessi più piccoli. Il rischio paventato da mesi è questo. Nella nostra provincia, poi, i tagli sono già stati fatti negli anni passati e le istituzioni sono già al limite. Non possiamo costruire una scuola che parte dall’infanzia e arriva alle superiori. Il numero di alunni-studenti sarebbe improbabile".