"Pronti a fissare da soli il giorno delle riaperture dei negozi"

Confcommercio Grosseto alza la voce e invita tutti a una manifestazione in programma martedì a Firenze. Palmieri: "Ora basta"

Carla Palmieri, presidente di Confcommercio Grosseto

Carla Palmieri, presidente di Confcommercio Grosseto

"Fateci riaprire o riapriamo da soli!". È questo lo slogan che martedì a Firenze grideranno sotto le finestre della Prefettura le rappresentanze degli imprenditori del terziario in arrivo da tutta la Toscana e in particolar modo dalla provincia di Grosseto. La mobilitazione è scattata su input della Confcommercio. "Impossibile continuare a gestire oltre la disperazione di una categoria intera, che da più di un anno si sente usata come capro espiatorio della pandemia – sottolinea il direttore di Confcommercio Grosseto, Gabriella Orlando – I nostri negozi sono chiusi, ma il contagio non diminuisce, anzi. Per questo, visto che il nostro sacrificio rischia di essere inutile, abbiamo deciso di scendere in piazza prendendo come riferimento la Prefettura di Firenze, che coordina tutte le Prefetture toscane. Il Prefetto Alessandra Guidi ha promesso di riceverci e a lei consegneremo un documento di richieste da far arrivare al Governo". In contemporanea con la manifestazione fiorentina, sempre martedì a Roma Fipe e Confcommercio nazionale hanno organizzato un grande evento, al quale parteciperanno i presidenti provinciali di categoria da tutta Italia e il presidente nazionale Sangalli. "Le nostre iniziative si incroceranno in diretta televisiva: alle 11.30 è previsto un collegamento con Firenze – anticipa Gabriella Orlando – e ci faremo sentire!". "Finora siamo stati ligi alle regole, abbiamo scritto lettere e documenti, discusso ai tavoli, cercato tutte le casse di risonanza possibili per far arrivare a chi di dovere le nostre istanze e le nostre difficoltà – dice la presidente di Confcommercio Grosseto Carla Palmieri – siamo stati rispettosi delle istituzioni e dei ruoli, consapevoli che il momento richiedesse il sacrificio e l’impegno da parte di tutti. Ma ora la misura è colma. Chiediamo una data certa in cui poter ripartire, tutti senza esclusione alcuna. Altrimenti, faremo da soli. Fisseremo noi una data in cui riaprire negozi, ristoranti, bar, palestre, cinema e teatri che da troppo tempo sono chiusi o fortemente limitati nell’attività. Tanto che ormai, tra calo vertiginoso dei consumi e costi che continuano a girare, senza entrate né prospettive di ripartenza, ci sentiamo morti che camminano. E con noi morirà una parte importante del nostro Paese, quella più viva e vitale, che garantisce servizi e accoglienza ovunque, nelle grandi città come nei piccoli centri".