Pappagallo, il pioniere della cucina sul web

"Cookaround", "Giallo zafferano" e la "Casa" sono sue creazioni. Ma non è uno chef né ha un ristorante: dice di essere un "cuciniere"

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Un fenomeno di costume quello delle piattaforme web dedicate alla cucina che ha preso sempre più piede negli ultimi anni e che ha avuto come capostipite Cookaround, fondato nel 1999, quando ancora non molti utilizzavano internet.

Il fondatore di Cookaround e di Casa Pappagallo è Luca Pappagallo, grossetano che ha scelto di vivere e lavorare sul Monte Amiata; l’idea è nata dalla passione per la cucina che gli ha trasmesso la nonna, ed il progetto è divenuto il suo lavoro dopo essersi occupato per anni di statistica.

Non è un cuoco, non ha mai avuto un ristorante ma è – ci tiene a dirlo – un cuciniere: probabilmente è per questo che Casa Pappagallo registra tre milioni di interazioni alla settimana, nella più aggiornata classifica il suo blog risulta terzo in Italia ed i suoi video sono in onda su tv private di tutta la penisola, compresa la maremmana Tv9. Ha partecipato molte volte a "La prova del cuoco" su Rai 1, pubblica libri e piace moltissimo ad un pubblico eterogeneo, composto da persone di tutte le età. Il segreto di tanto successo è dato da un insieme di ingredienti: il sorriso e la serenità di Luca fanno venire voglia di cucinare anche ai più inesperti, l’atmosfera è proprio quella di casa e trasmette tranquillità e buonumore, le ricette sono esatte e, date le spiegazioni dei vari passaggi, assicurano l’ottima riuscita delle pietanze. Inoltre la scelta di preparare piatti della tradizione è vincente: non solo cucina italiana ma anche i grandi classici di altri paesi, per risvegliare sensazioni mortificate dai pasti veloci consumati fuori casa.

Grande spazio viene dato alla trasformazione delle materie prime, come nel video in cui mostra come fare la pancetta in casa. "Per capire il valore di ciò che acquistiamo dovremmo provare a farlo con le nostre mani almeno una volta – dice Luca Pappagallo –. Si sta riscoprendo la cosiddetta cucina povera, quella tipica della maggior parte delle famiglie italiane fino agli anni ‘60, molto valida anche dal punto di vista nutrizionale".

Sui social tanti scrivono che grazie a lui sono riusciti a cimentarsi in ricette che reputavano di difficile realizzazione; del resto ogni video termina con l’assaggio, e la sua espressione soddisfatta è un inequivocabile invito a mettersi ai fornelli.

Simpatia, affabilità, spontaneità, amore per il cibo e grande capacità imprenditoriale per realizzare un progetto che è stato avveniristico ed ha un’ascesa costante: l’Amiata è orgogliosa dei meritatissimi successi di Luca.

Fabiola Favilli