
Nuova vita a Perolla. Dal bosco sostenibile all’accoglienza turistica
Oltre mille ettari di bosco, un uliveto secolare e una vigna, il cui recupero permetterà la produzione di prodotti biologici di nicchia dove resistono parecchi edifici storici, una piccola chiesa sconsacrata e il rudere di un castello che un tempo fu dei De Pannocchieschi. Tutto questo è Borgo di Perolla, una realtà medievale nel cuore della Maremma, oggi pronta a ricevere un importante progetto di recupero e sviluppo. A innescare l’avvio di un progetto di recupero improntato sulla sostenibilità è la "Gibbi" di Gaetano Buglisi imprenditore da sempre attento alla sostenibilità ed all’economia circolare. Perolla, infatti, da anni versava in stato di incuria e abbandono dopo la fine della gestione Sensi. L’ex proprietario e presidente della Roma Calcio e di Ip , sin dalla fine degli anni 80 aveva immaginato il Borgo di Perolla come un grande centro polisportivo per la squadra ed un centro turistico di eccellenza. Con la fine della gestione Sensi la proprietà è passata a Unicredit che poi l’ha ceduta al gruppo di Buglisi. Questo percorso di recupero della tenuta è coordinato da Sustenia, agenzia che si occupa di sviluppo sostenibile. Un progetto che, "mira a rivalutare in primis il patrimonio boschivo della tenuta, ricco di biodiversità nonché a ripristinare le attività agricole e zootecniche praticate un tempo nel borgo". È già in fase di definizione un piano di gestione del bosco che porterà alla certificazione di sostenibilità a garanzia degli stakeholder che utilizzeranno "i prodotti del bosco e della terra; coltivazioni biologiche nonché possibilità di rilasciare sul mercato crediti ecosistemici volontari". Il piano di rilancio del Borgo prevede, inoltre, la creazione di strutture ricettive per accoglienza turistica. Ma c’è di più, il recupero vuol donare nuovo splendore e opportunità di visite speleologiche alla "Grotta del Frate di Perolla", una delle più belle grotte site in Maremma. "Per il settore olivicolo – ha detto Luca Sebastiani, dell’Istituto Sant’Anna di Pisa, che partecipa al progetto – l’obiettivo di medio termine è il recupero degli oliveti esistenti ripristinando la piena produttività mediante l’adozione di tecniche rispettose dell’ambiente. Per l’area boschiva, lo scopo è quello di elaborare in aggiunta a quanto già esistente, delle linee guida di gestione sostenibile utili al conseguimento di future certificazioni".