REDAZIONE GROSSETO

Niccioleta, una strage che nessuno dimentica

Anche Giani alla commemorazione degli 83 minatori uccisi dai nazifascisti

Cerimonia sentita e partecipata quella di ieri mattina a Niccioleta per la commemorazione degli 83 minatori trucidati dai nazi-fascisti. Un silenzio irreale con il pubblico che seguiva con emozione le rievocazioni di quei giorni drammatici e che solo le campane del mezzogiorno è riuscito a rompere.

Forte della tradizione che vuole raccolti nella frazione tanti familiari delle vittime, Niccioleta si è svegliata ieri mattina con la forza di ricordare i suoi caduti.

Tanti sindaci delle Colline metallifere presenti, insieme all’onorevole Luca Sani, e dalla Regione oltre all’assessore Leonardo Marras è arrivato il presidente Eugenio Giani. Nella chiesetta dedicata a Santa Barbara il vescovo Ciattini ha celebrato la santa messa in ricordo delle vittime soffermandosi su quello che ha definito "tempo complesso" riferendosi a quanto sta accadendo in Ucraina.

Nella piazza, dopo le parole del sindaco Marcello Giuntini (che ha tenuto a paragonare il clima che si viveva allora e quello che si sta vivendo in Ucraina con le donne, oggi come allora, in pena propri mariti, figli e fratelli) c’è stato un lungo intervento di Adolfo Turbanti dell’Isgreg. Poi le testimonianze di Bruno Travaglini (che aveva 13 anni nei giorni degli eventi e che, frugando fra le cose degli uccisi a Castelnuovo, ritrovò la gavetta del padre trapassata da un proiettile) e di Siliano Sozzi che, non presente per motivi di salute, ha inviato una lettera raccontando minuziosamente l’evento: aveva 8 anni, suo fratello si era nascosto in soffitta per sfuggire ai tedeschi ed il padre venne trasferito a Castelnuovo dove fu trucidato.

Da parte del governatore Eugenio Giani un intervento con il quale ha tracciato quello che è stato "un percorso di sangue di innocenti vittime di eccidi in Toscana per la furibonda reazione tedesca all’arrivo degli alleati. Una regione – ha detto – che ha visto centinaia e centinaia di persone innocenti trovare la morte in quel periodo funesto".

Ed il discorso anche per il presidente, dopo un paragone con la Germania del peridodo nazista, è poi arrivato su quanto accade in questi giorni in Ucraina: "Quello ucraino – ha detto Giani – è un popolo da difendere come gli alleati vennero a difendere noi". E il tema "pace" è stato quello a cui si è fatto grande riferimento per tutta la giornata.

Roberto Pieralli