Cento anni fa nasceva Alberto Manzi. Maestro, scrittore, pedagogista, politico, umanista, Manzi ha vissuto per diversi anni a Pitigliano dove ha ricoperto anche la carica di sindaco. Ma Manzi è conosciuto soprattutto per la famosa trasmissione tv della Rai "Non è mai troppo tardi" (1960-68), in cui insegnò a milioni di italiani a leggere e a scrivere: si dice che un milione e mezzo di italiani, soprattutto adulti, abbiano preso la licenza elementare grazie alle sue lezioni. Suo è anche il romanzo "Orzowei", che è stato tradotto in molte lingue e da cui fu tratta una serie televisiva.
Per ricordarlo la giornalista e scrittrice Irene Blundo ha pubblicato il libro "Il maestro scrittore. Alberto Manzi, una vita per gli altri" edito da Strade Bianche.
Oggi alle 18, nella libreria "QB" in piazza della Palma, l’autrice racconterà il libro insieme all’editore Marcello Baraghini e a Sonia Boni Manzi. La presentazione è inserita tra gli eventi del centenario della nascita di Alberto Manzi e l’incontro figura sul portale del Centro Manzi di Bologna.
Il libro si sofferma in particolare sulla trilogia che Manzi scrisse in seguito alla sua esperienza in Sudamerica. Situazioni vissute in prima persona da Manzi, nel suo impegno di alfabetizzazione oltreoceano, e che potrebbero sembrare a noi lontane ma non lo sono affatto. La forza rivoluzionaria dell’educare a pensare e la conoscenza come strada per raggiungere diritti fondamentali come libertà e giustizia sono quanto mai attuali. Il libro appartiene alla collana dei Millelire delle Strade Bianche di Stampa Alternativa di Marcello Baraghini. La copertina è opera di Claudio Scaia. Il libro è arricchito da ricordi e riflessioni narrative della moglie Sonia Boni Manzi.