MATTEO ALFIERI
Cronaca

Il racconto della 15enne: "Chiusa nel bagno, poi le violenze"

Il racconto della quindicenne ascoltata dal procuratore. Per due dei quattro indagati posizioni più lievi

Antonio Sangermano, procuratore capo della Procura dei minori di Firenze

Grosseto, 9 settembre 2020 - Si arricchisce di nuovi elementi l’inchiesta della presunta violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di 15 anni avvenuta alla fine di giugno in un appartamento a Marina di Grosseto. Ieri al Tribunale dei minori di Firenze si è svolto, di fronte al gip Rosario Lupo, l’incidente probatorio che ha consistito nell’audizione della parte offesa. La ragazzina, "un po’ emozionata, ma lucida e consapevole di quello che stava raccontando – ha detto l’avvocato difensore Roberto Baccheschi – ha ripercorso tutti i momenti di quella sera, in una stanza predisposta dal tribunale, di fronte alla psicologa e al giudice".

La ragazzina era già stata ascoltata in questura a Grosseto a sommarie informazione qualche giorno dopo il fatto e anche in quell’occasione era assistita da uno psicologo, Tommaso Bellettini. La storia racconta di lei, chiusa nel bagno dopo una festa da un gruppo di ragazzi, quattro secondo l’accusa, che avrebbero abusato di lei anche con oggetti. La ragazzina tornò a casa senza dire niente ma dopo un paio di giorni raccontò tutto ai genitori che denunciarono immediatamente il fatto alla polizia.

"L’esame è durato circa un’ora e mezzo – ha aggiunto l’avvocato Baccheschi – dopo l’audizione nell’ambiente protetto, l’udienza si è spostata in aula. Il pm Antonio Sangermano ha effettuato anche altre domande, chiarimenti necessari al quale la ragazza ha risposto. Piccoli chiarimenti marginali anche perchè il racconto era stato esaustivo in tutte le sue parti". Adesso ci sarà da aspettare la fine della parte istruttoria. Tre le accuse molto pesanti alle quali i quattro indagati dovranno rispondere: violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona ed effettuazione e divulgazione di video a carattere sessuale senza consenso. Altra prova ancora da ricercare, dunque, sarebbe il video – girato da uno dei ragazzi – che avrebbe filmato tutta la scena. E che si troverebbe ancora dentro il telefono di quei ragazzi. Video che ancora però, non è stato trovato nonostante i consulenti siano a lavoro ormai da un mese grazie ai professionisti del settore che lavorano a Firenze.

"Il consulente – prosegue l’avvocato difensore della ragazzina, Roberto Baccheschi – ha chiesto altro tempo per estrapolare il file, se mai venisse trovato, quel video dove c’è la prova del reato che hanno commesso, che la ragazzina ha detto di non aver mai visto. Quello che c’è da dire che le ipotesi di reato sono confermate per due dei quattro indagati, per uno la situazione si è ampiamente ridimensionata mentre per il quarto ci potrebbe essere lo stralcio della posizione perchè dal racconto della giovane è risultato estraneo alla vicenda". Adesso il pm dovrà dunque valutare e rimodulare tutte le accuse.

"Aspettiamo la chiusura dalle indagini da parte di Sangermano e poi vedremo", dice Baccheschi. Alla fine dell’udienza è emerso anche un altro particolare che non è secondario, soprattutto se si pensa ad un possibile dibattimento in caso di processo: uno dei quattro indagati, tramite il suo legale, ha fatto mettere a verbale di aver ricevuto delle minacce arrivate da un altro degli adolescenti indagati. Pressioni "allarmanti", ha detto Sangermano, per il quale il procuratore si è riservato ulteriori verifiche e provvedimenti.