NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

I risultati di ’Job Street’. Possibilità di lavoro pur partendo da situazioni difficili

Sono quaranta i percorsi di inserimento avviati grazie al progetto riservato a persone di categorie di ’svantaggio sociale’. Ottima la collaborazione del territorio: 34 imprese hanno aderito.

Il gruppo di lavoro di ’Job Street’

Il gruppo di lavoro di ’Job Street’

Quaranta percorsi di inserimento lavorativo per persone in situazione di svantaggio sociale. È questo il risultato concreto del progetto "Job Street", promosso dal Coeso Società della Salute in qualità di capofila e finanziato dalla Regione Toscana attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione. Un’iniziativa che ha coinvolto un’ampia rete pubblico-privata, composta da dieci soggetti tra cooperative, enti di formazione e realtà sociali: Aforisma, Arcobaleno, Coob, Cuore Liburnia Sociale, Giocolare, L’Altra Città, Mestieri, Pegaso e Pluriversum.

L’obiettivo del progetto era ambizioso: aumentare l’occupabilità e costruire un modello integrato per l’inserimento socio-lavorativo delle persone vulnerabili, attraverso percorsi personalizzati e accompagnati. Oltre 100 le domande valutate, provenienti da disoccupati o inoccupati in carico ai servizi sociali territoriali, tra cui minori stranieri non accompagnati, richiedenti asilo, madri single con figli a carico, italiani e stranieri.

Il percorso si è sviluppato in più fasi: accoglienza, valutazione multidimensionale, orientamento e infine inserimento lavorativo attraverso tirocini personalizzati, pensati per mettere in relazione le esigenze delle aziende e le caratteristiche delle persone coinvolte.

A questo si è affiancata una formazione mirata – anche obbligatoria per legge – per garantire l’accesso al lavoro in sicurezza e con le giuste competenze. I numeri raccontano un progetto di valore: 40 i tirocini attivati, di cui 23 donne e 17 uomini, con un’età compresa tra i 18 e oltre i 54 anni. In particolare, 14 partecipanti avevano tra i 18 e i 24 anni, altri 14 tra i 35 e i 54 anni, 10 tra i 25 e 34 anni, e 2 over 54.

La maggior parte proviene dall’area grossetana (28 persone), seguite dalla zona delle Colline metallifere (8) e dell’Amiata (4). Un’alleanza tra aziende, enti e territorio, con una risposta di grande livello: 34 soggetti hanno accolto i tirocinanti, tra cui 16 aziende private, 14 associazioni del Terzo Settore e 4 enti pubblici. I tirocini hanno avuto una durata variabile: 18 tra i 4 e i 6 mesi, 15 oltre i 6 mesi e 7 fino a 3 mesi, per una media settimanale di 24 ore. Le indennità complessive erogate ai partecipanti ammontano a 88.000 euro.

Importante anche il lavoro di rete tra le figure professionali coinvolte: 16 assistenti sociali, 15 case manager, 6 tutor di inserimento, 54 tutor aziendali, oltre a esperti in formazione e operatori dedicati.

Per facilitare la partecipazione al progetto, sono stati attivati anche servizi di conciliazione vita-lavoro, come baby-sitting e titoli di viaggio per il trasporto.

"Job Street" si conferma così un esempio virtuoso di come l’integrazione tra pubblico e privato sociale possa generare percorsi concreti di inclusione e autonomia per chi, troppo spesso, resta ai margini del mercato del lavoro.

Nicola Ciuffoletti