REDAZIONE GROSSETO

I misteri della chiesa di San Biagio

Gli studiosi locali. Zannerini e Simonetti. "Molti errori nell’attribuzione. della paternità dell’edificio"

"Non toccateci la chiesa di San Biagio a Caldana!". Si ergono a baluardi insuperabili due storici cittadini, Mario Zannerini e Piero Simonetti, che rimandano al mittente tutte le attribuzioni di paternità che, a loro dire, chiunque attribuisce a chiunque, sulla la nascita di questa chiesa.

"Nel 2000 – dicono – la dottoressa Guidelli attribuì nientemeno che a Michelangelo la bella chiesa del borgo. Noi del Centro Studi Amici della Storia, provammo a dirle che era in errore per datazioni ed altri aspetti, ma non ci ascoltò. Tant’è che tutto andò avanti, anche sulle reti Rai. Poi la Guidelli, anziché mostrare pubblicamente le annunciate prove della sua attribuzione a Michelangelo, sparì dalla circolazione. Nel 2008 una pubblicazione del Circolo degli Uniti di Siena con saggi a firma di Laura Bonelli e Margherita Eichberg fece la necessaria ed autorevole chiarezza. Ebbene, avevamo ragione noi".

"A fine luglio di quest’anno , nel corso di una sul borgo di Caldana, la chiesa caldanese è stata attribuita a Lorenzo Pomarelli, ingegnere prettamente militare del Cinquecento italiano, per voce dei professori Caporali e Ferretti del Dipartimento di Architettura di Firenze, ebbene, altra attribuzione errata. Nessun documento esiste a sostegno del legame tra Pomarelli e la chiesa. Basterebbe aver letto e studiato le carte presenti negli archivi grossetani per accorgersi dell’infondatezza di tale attribuzione. Siamo volentieri a disposizione di chiunque voglia conoscere il nostro lavoro, in attesa di ottenere un finanziamento adeguato che ci consenta di stampare un libro esaustivo sul tema".

Roberto Pieralli