"Guardie giurate. Quell’accordo è una farsa"

La Uiltucs Toscana non ha firmato l'accordo di trasferimento di 27 impiegati perché non garantiva il rispetto dei diritti retributivi e contrattuali. Critiche alla Cgil e Cisl per aver omesso questa tutela.

"Guardie giurate. Quell’accordo è una farsa"

"Guardie giurate. Quell’accordo è una farsa"

La Uiltucs Toscana non ha siglato l’accordo che Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno sottoscritto con l’Istituto Maremmano Guardie Giurate e la Rangers per il passaggio, a partire da marzo, di 27 impiegati da una società all’altra. Questo perché in tale accordo non è prevista la possibilità di rivendicare tutte le differenze retributive ed ogni altro mancato rispetto di quanto previsto dal contratto nazionale del settore. "Stanno cercando di far passare la firma come un grande risultato negoziale. In realtà Cgil e Uil hanno omesso un piccolo (grande) particolare – spiega Gennaro Cotugno, coordinatore regionale del settore vigilanza privata e servizi fiduciari di Uuiltucs Toscana –. La legge (e non la blanda negoziazione fatta da Fisascat e Filcams di Grosseto), prevede in questi casi il passaggio obbligatorio e diretto con, di conseguenza, il mantenimento del posto di lavoro e di quanto maturato negli anni. Filcams e Fisascat si sono però dimenticate di pubblicizzare un altro particolare, certamente non insignificante: la legge dà al lavoratore la possibilità di rivendicare, proprio in queste procedure, tutte le differenze retributive ed ogni altro mancato rispetto di quanto previsto dal contratto nazionale del settore. Una possibilità che Cgil e Cisl hanno platealmente vanificato – rimarca Cotugno – consentendo alle società di far sottoscrivere ai lavoratori, una conciliazione per liberare il cedente".

"Il risultato importante, di cui si vanta chi ha sottoscritto questo accordo miserabile – gli fa eco il segretario generale di Uiltucs Toscana, Marco Conficconi – di certo non lo è per i lavoratori in questione. A loro andava data la possibilità di rivendicare gli eventuali diritti non ottenuti nell’istituto di provenienza anche in quello attuale. Noi non svendiamo i diritti".