Giallo di via Giordania Ricerche senza sosta con elicottero e cani

Nuova perquisizione alla ricerca del cadavere che sarebbe stato sotterrato. Rossi: "Non ho fatto niente e stanno cercando il nulla: sono un perseguitato".

Giallo di via Giordania  Ricerche senza sosta  con elicottero e cani

Giallo di via Giordania Ricerche senza sosta con elicottero e cani

Altra giornata di perquisizioni in via Giordania: dopo aver ripulito la zona dove abita Michele Rossi, infatti, ieri mattina i carabinieri con le unità cinofile e gli investigatori della Procura, hanno proseguito nella loro ricerca del corpo (o dei corpi) che sarebbe stato sepolto dopo un’omicidio. Più passano i giorni, dunque e più cresce la consapevolezza che la Procura di Grosseto ha in mano delle carte "importanti" su questo fantomatico cadavere che non si trova. Il nuovo decreto di perquisizione è stato notificato proprio ieri mattina a Michele Rossi, da tutti conosciuto come "Ape", che è indagato per soppressione di cadavere. "Anche questa volta - ha detto l’avvocato Livio Sammatrice che era presente durante la perquisizione - non è stato trovato niente. L’esito è stato ancora una volta negativo". A dare manforte agli inquirenti anche un elicottero dell’Arma che ha sorvolato la zona durante le operazioni di sondaggio e scavo. Rimane dunque avvolta avvolta nel mistero la vicenda del presunto occultamento di cadavere di cui sarebbe accusato il 56enne grossetano che vive di espedienti da sempre. "Non ho fatto niente - ha detto Michele Rossi - sono stato costretto a scappare da tutti e a vivere in un bosco e ancora oggi vengo perseguitato. Qui stanno cercando non si sa cosa e lo stanno facendo sulla mia pelle. Sono state sette anni alla gogna mediatica per tutte le accuse possibili. Adesso sarei anche stufo". Tutto ruota forse su quel piccolo ossicino di circa 6 centimetri trovato sottoterra durante il primo sopralluogo nel punto che l’uomo aveva vangato qualche giorno prima per piantare i carciofi. Martedì prossimo è stata fissata dalla Procura di Grosseto una richiesta di accertamenti tecnici e non ripetibili su quel piccolo reperto. Quel giorno sarà conferito l’incarico (al qualche dovrà partecipare anche un perito nominato dall’indagato) per analizzare a tirare fuori magari il dna del frammento che a prima vista pareva essere di un animale. L’indagine dunque va avanti: i carabinieri della Procura grossetana hanno chiaro che in quel terreno qualcosa deve essere accaduto. Il pm adesso deve rispondere quando ascolterà Rossi dopo la richiesta dell’avvocato Sammatrice ha chiesto l’interrogatorio per il suo assistito visto che non ha "nulla da nascondere".