Tre anni dalla tragedia Erasmus. Il paese ricorda Elena Maestrini

Gavorrano l’avvocato delle famiglie: "La Spagna ci deve giustizia"

Elena Maestrini, la ragazza di Bagno di Gavorrano morta in un incidente stradale in Spagna

Elena Maestrini, la ragazza di Bagno di Gavorrano morta in un incidente stradale in Spagna

Gavorrano (Grosseto), 20 marzo 2019 - E’la notte del 20 marzo di tre anni fa. Autostrada del nord-est della Catalogna, Spagna. Un pullman con 57 passeggeri sta riportando da Valencia a Barcellona un gruppo di studenti del progetto Erasmus: improvvisamente lo schianto. Il pullman si scontra frontalmente con un altro veicolo che viaggia sulla carreggiata opposta, muoiono 13 giovani, sette sono studentesse italiane, tra le quali Elena Maestrini, di Gavorrano, in Catalogna per studiare. Le indagini sull’incidente sono state archiviate due volte, ma è dell’estate scorsa la decisione del tribunale di Tarragona che, accogliendo il ricorso dei genitori delle vittime italiane contro l’archiviazione, ha riaperto il caso, prendendo in considerazione proprio la questione del ‘colpo di sonno’ dell’autista. Solo che da allora è tutto fermo. «Le famiglie si trovano a fare i conti con lo sconcertante atteggiamento della giustizia spagnola – scrive l’avvocato Cinzia Zanaboni, legale della famiglia Maestrini, anche in nome di tutte le altre famiglie – I genitori chiedono che chiedono che alle loro figlie venga riconosciuto il diritto violato alla vita; chiedono che si riconosca che qualcuno non ha rispettato l’altrui diritto alla vita. Le autorità spagnole – prosegue la Zanaboni – ci devono spiegare se può essere considerato giusto il comportamento dell’ Università, della società di trasporti che non ha previsto turnazioni degli autisti. Ci devono dire se sia giusto che un autista si sia messo alla guida nonostante fosse consapevole della sua ubriachezza. Vogliamo giustizia». Elena Maestrini anche oggi verrà ricordata, alle 17, nella sede dell’associazione Auser in via Curiel di Bagno di Gavorrano.