"Creato un caso partendo da un’idea sbagliata"

Il Cda: "Nessuna correlazione con quella questione. Ci sono offerte più vantaggiose"

Una lettura degli eventi errata e nessuna correlazione fra il "caso asterisco" e la decisione di non rinnovare la convenzione all’associazione "Clan". E’ quanto sostengono i componenti del Cda di Fondazione Grosseto Cultura secondo i quali la spiegazione è molto più semplice e non ha alcun connotato politico. Semplicemente, si spiega, il mancato rinnovo è dettato dal fatto che per la gestione dei servizi "sono arrivate proposte più vantaggiose per il Comune", compresa quella che destinerà l’intero incasso dei biglietti alla Fondazione (e non soltanto una parte come accaduto fino ad oggi). E che l’asterisco non c’entri nulla con la decisione secondo il Cda sarebbe desumibile da un fatto: una bozza per il rinnovo era stata sottoposta a "Clan" dopo la sollevazione del caso.

E poi la scelta rientrerebbe in un contesto più ampio che prevede una riorganizzazione generale dei servizi museali, sempre con il fine dichiarato di migliorare qualità per i fruitori e benefici per il Comune. Quindi, tutte le convenzioni giunte a scadenza naturale lo scorso 31 dicembre (Clan, Le Orme e Silva) tornavano in discussione anche per il principio di rotazione raccomandato per le pubbliche amministrazioni.