Cane ucciso al Giglio, la proprietaria denuncia il carabiniere che ha sparato

La donna: "Uccidere Hollie un gesto inutile, pesava appena sedici chili"

I tentativi di salvare il cane (foto concessa da Giglio News)

I tentativi di salvare il cane (foto concessa da Giglio News)

Isola del Giglio, 9 ottobre 2019 - Non si placa la polemica sull’uccisione del cagnolino Hollie con due colpi di pistola esplosi da un carabiniere a Giglio Porto. «La proprietaria del cane – si legge nella nota dell’avvocato Riccardo Lottini – ritiene che il comportamento del militare che, lo scorso 4 ottobre 2019, ha sparato ben due colpi di pistola ai danni del piccolo meticcio, esuberante e giocherellone, ma non aggressivo, non trovi giustificazione alcuna». La donna ha infatti presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Grosseto «affinché si proceda – prosegue Lottini – ad accertare se tale condotta configuri il reato di uccisione di animale. Nella denuncia si ritiene che il reato sussista anche se fosse vero ciò di cui sembra che il carabiniere si lamenti cioè di aver agito per evitare che il cane lo aggredisse una seconda volta, circostanza di cui si chiede l’accertamento e di cui la proprietaria di Hollie, pur presente sul posto, non ha avuto, neppure indirettamente, alcuna percezione».

Nella denuncia «si forniscono – prosegue Lottini – comunque tutti gli elementi che consentiranno al Magistrato di valutare come siano andate le cose. Viene indicato in particolare un testimone che ha assistito alla scena che potrà raccontare i dettagli della triste vicenda. Comunque siano andati i fatti, l’opinione della proprietaria, però, è che uccidere Hollie è apparso un gesto inutile. L’animale era di piccole dimensioni. Pesava appena sedici chilogrammi. La donna era nelle immediate vicinanze. Non ha mai perso di vista l’animale, se non per pochi secondi. La proprietaria stava recuperando l’animale proprio su richiesta del militare, infastidito dal cane che abbaiava a distanza, senza però essere minaccioso. Di lì a poco avrebbe messo il guinzaglio ad Hollie, ma non ha fatto in tempo, l’animale è stato ucciso prima, morto dopo venti minuti di agonia nelle braccia di lei e del marito, accorso sul posto perché richiamato dagli spari».

La proprietaria, addolorata per la perdita del cane che considerava di famiglia, quasi come un figlio, chiede dunque «di verificare se l’uccisione fosse proprio necessaria. Alla proprietaria, anche ammettendo che il cane stesse aggredendo il militare appare infatti difficile immaginare che ciò non potesse essere evitato con metodi meno lesivi e cruenti di quelli utilizzati». La donna chiede «che l’accertamento non trascuri alcun dettaglio. All’atto di denuncia, a tal proposito, è stata allegata un’istanza con cui si sollecita il sequestro del corpo dell’animale, messo dalla proprietà a disposizione dell’Autorità inquirente, e l’accertamento autoptico in contraddittorio sulle cause della morte e su quali siano le parti del corpo dell’animale attinte dagli spari. Attendiamo con fiducia gli esiti delle indagini – chiude il legale – e l’accertamento che le stesse porteranno».