"Alda Albini potrebbe essere stata uccisa"

Perizia choc del consulente della Procura. Ad una svolta le indagini sulla donna trovata morta nel 2017 in un torrente a Roccatederighi.

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Alda Albini potrebbe essere stata uccisa. Ci potrebbe essere una svolta nelle indagini sull’anziana, il cui cadavere, in evidente stato di decomposizione, il 21 dicembre del 2017 fu trovata da tre ragazzini in un fosso nel paese di Roccatederighi. Il consulente tecnico della Procura, che nel 2019 ha riaperto il caso dopo averlo chiuso un anno prima archiviandolo come suicidio, il maggiore dei Ris di Roma, Cesare Rapone, in questi giorni ha depositato la sua ricerca. "E’consentito supporre – scrive Rapone – che Alda Albini sia morte per azione violenta da parte di terze persone, condotta nella boscaglia o in altro luogo, per poi essere trasportata in stato di incoscienza, ovvero tramortita, o morta. Il corpo è stato poi lasciato dove poi è stato rinvenuto, adagiato nel letto del corso d’acqua". La morte dell’anziana dovrebbe essere avvenuta i primi giorni del mese di dicembre. Prima delle festività natalizie del 2017. Al fianco dei familiari, che fin dall’inizio noin hanno mai creduto alle varie ipotesi formulate "a caldo" dagli inquirenti, in questi due anni hanno lavorato fior di consulenti. E da queste ricerche sono uscite veramente cose interessanti. Che adesso sono al vaglio del procuratore capo Maria Navarro e del sostituto Salvatore Ferraro.

Dopo l’archiviazione infatti, la Procura aveva dunque ripreso ad indagare, anche perché era stata presentata un’istanza dagli avvocati dell’ex genero della defunta. Oltre 400 le pagine che i Ris hanno esaminato, ma ci sono stati molti sopralluoghi proprio nella frazione di Roccastrada e in quella zona impervia dove fu trovato il corpo di quella donna. Tutte le altre ipotesi sono state di fatto scartate: quella della caduta dal muretto del torrente non ha mai convinto la Procura, così come quella del suicidio, sempre da quel muro del ponticino.

La donna, secondo un’ipotesi, infatti si sarebbe lasciata cadere all’indietro per poi finire senza vita nel ruscello, e il suo cadavere nascosto nella vegetazione per almeno un mese. Una caduta che le avrebbe provocato la fatale frattura della sesta vertebra cervicale. "Il corpo dell’Albini – scrive Rapone –avrebbe dovuto rotolare su un tratto di oltre 30 metri tra una fitta vegetazione. Una gimcana – chiude il consulente della Procura – difficilmente attuabile".