A difesa della Maremma. Agricoltori al Brennero: "Pronti a smascherare i prodotti ingannevoli"

Oltre cento sono partiti da Grosseto con Coldiretti per la manifestazione. Castelli: "Rilanciamo la nostra battaglia sull’origine dell’etichetta".

A difesa della Maremma. Agricoltori al Brennero: "Pronti a smascherare i prodotti ingannevoli"

A difesa della Maremma. Agricoltori al Brennero: "Pronti a smascherare i prodotti ingannevoli"

Gli agricoltori e allevatori maremmani in prima linea al blocco per Brennero promosso da Coldiretti per smascherare il falso Made in Italy che ogni giorno entra nel nostro paese, difendere il reddito delle imprese agricole e lanciare la petizione di iniziativa popolare sulla trasparenza per estendere l’indicazione di origine in Europa a tutti i prodotti che finiscono sulle nostre tavole. Secondo una stima di Coldiretti il falso made in Maremma vale oltre 400 milioni di euro nel mondo, più del doppio delle esportazioni. "Devono essere i cittadini a scegliere cosa mangiare senza rischiare di essere ingannati – ha detto il presidente provinciale, Simone Castelli che ha guidato la delegazione composta da due pullman partiti dalla Maremma e schierato al confine austro-italiano –. E’ da qui che rilanciamo la nostra battaglia sulla trasparenza dell’origine in etichetta che è un diritto dei cittadini europei. Chiediamo sia una priorità della nuova Commissione Ue e del nuovo Parlamento dopo le elezioni europee. Noi non abbiamo paura della trasparenza". Un centinaio gli agricoltori partiti dalla provincia di Grosseto che stanno partecipando in queste ore alle ispezione di decine di cisterne e tir in transito dal passo del Brennero.

"Abbiamo visto ad esempio un carico con 190 quintali di macellato suino che probabilmente finirà nella filiera dei prosciutti di cui perderemo la tracciabilità. Lo stesso accade per il latte. In un tir che abbiamo verificato – ha proseguito – abbiamo trovato formaggio di provenienza tedesca commissionato da un’azienda italiana. E molto altro ancora. Ci dicevano che oggi al Brennero non avremmo trovato camion in ingresso che trasportavano prodotti agroalimentari come li avevamo trovati negli anni passati purtroppo i fatti hanno dimostrato esattamente il contrario. Troppi prodotti stranieri diventano italiani varcando i nostri confini. Questo non è più accettabile e vale per tutti i prodotti".