Tennis, “Firenze Ladies Open”: Urgesi al debutto

La 18enne di Senigallia ha tutti i numeri per diventare una top player

Federica Urgesi

Federica Urgesi

Firenze, 15 maggio 2023 – Il «Firenze Ladies Open», torneo internazionale femminile di tennis del circuito WTA 125 in programma fino a domenica 21 sui campi in rosso del Match Ball Firenze Country Club, oltre ad essere una vetrina di lusso per giocatrici di alta classifica (sulle 32 in tabellone principale ve ne sono 11 fra le prime 100 del mondo) è anche un trampolino di lancio per giovani emergenti, alcune delle quali al debutto nei tornei professionistici.

Fra queste c’è un’italiana che, a detta dei tecnici, ha tutti i numeri per diventare una top player. Federica Urgesi, 18 anni compiuti da poco, è nata a Senigallia, ha iniziato col tennis a 6 anni, la famiglia abita a Fano ma lei dal 2018 – quando fu convocata appena tredicenne - vive stabilmente e si allena a Formia nel Centro tecnico della Federtennis diretto da Vittorio Magnelli e guidato in campo dall’ex azzurra Tathiana Garbin. Quest’anno, fra i tanti successi l’ultimo dei quali a Il Cairo, Federica ha vinto a Melbourne in coppia con la slovacca Jamrichova, sua amica, il titolo di doppio juniores agli Australian Open. Un trionfo storico perché per un’italiana è la prima volta. Ieri, nelle qualificazioni, è stata sconfitta di misura (4-6 4-6) dalla testa di serie numero 2, la svizzera Celine Naef, ma è uscita dal campo a testa alta e con la soddisfazione di aver tenuto testa ad una che in classifica mondiale è la numero 210, mentre lei – entrata da poco nel ranking WTA – è attualmente la 911.

Federica, che effetto ti fa avvicinarti così giovane a un circuito professionistico?

«Sono felice perché giocare contro le più forti, anche se al momento non è facile batterle, mi aiuta sicuramente a crescere».

La Garbin e Magnelli ripongono grande fiducia nei tuoi mezzi, non a caso sei stata aggregata come sparring partner alla squadra di Billie Jean King Cup (la Davis femminile) che un mese fa a Bratislava contro la Slovacchia ha conquistato l’accesso alle finals di novembre.

«È stata una esperienza indimenticabile, mi ha fatto capire e imparare molte cose». - I tuoi colpi migliori? «Il rovescio e il servizio».

In che cosa, invece, pensi di dover migliorare?

«Il diritto è già buono ma ci sto lavorando». –

Quando non sei in giro per tornei qual è la tua giornata tipo a Formia?

«La mattina presto mi alleno, poi tre ore a scuola (frequenta ragioneria, ndr), quindi pranzo, un breve riposo e ancora tennis, fra campo e palestra». –

Non è stressante in impegno quotidiano così duro?

«No, anzi, è stimolante allenarsi con maestri così bravi e in un gruppo affiatato».

Il tuo primo successo?

«Nel 2017 nel Lemon Bowl under 12, il torneo più importante di categoria».

A Firenze c’eri già stata.

«Sì, due anni fa al torneo giovanile di Pasqua nel circolo delle Cascine. Arrivai in finale ma non scesi neppure in campo perché poche ore prima mi ero rotta il polso».

Un tuo sogno?

«Vincere un torneo dello Slam, magari a Roma».

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