
Francesco Flachi
Una volta, Francesco Flachi disse: "Ho sbagliato, ho fatto una cosa che non si doveva fare e ho pagato, sto pagando, anche se poi vedo altre situazioni e mi viene da pensare...". Parlava di calcio, di pallone, l’ex attaccante viola. E mentre ammetteva l’errore punito con una squalifica infinita (12 anni), rivedeva come quello stesso mondo del pallone fosse stato e fosse meno rigido davanti ad altri errori, altre cose che non si dovevano fare – come le scommesse – che però non avevano ’ucciso’ passioni, speranze e ambizioni come invece era statp per lui.
Quel giorno, forse, Flachi – squalificato nel 2009 per essere risultato positivo alla cocaina per la seconda volta, dopo che era già successo nel gennaio 2007 – non immaginava quanto sarebbe accaduto in una rovente estate fiorentina come quella targata 2021. Magari sì, alla possibilità di poter tornare su un campo di calcio, potersi presentare in tribuna non da clandestino, o di poter accompagnare il figlio all’allenamento, a questo Flachi pensava. E credeva. Ma di sicuro mai avrebbe immaginato che una volta chiusa la maxi-squalifica (il prossimo 12 gennaio) avrebbe addirittura trovato una squadra. Per giocare. Per indossare una maglia, probabilmente con il numero 10, e rimettersi a fare gol come una dozzina di anni prima.
"Mi dicevamo con non ero più bono a giocare...", e così per questa sfida, questa battuta durante una cena con Andrea Ballerini, il presidente del club in questione, Flachi dal prossimo gennaio sarà di nuovo un calciatore. Giocherà nel Signa 1914, in Eccellenza, mica male (e mica poco) per un ragazzino di 46 anni che nei 12 anni in cui la palla e i dribbling poteva vederli soltanto in televisione, si è messo anche sfornare panini – di ottima qualità – inventandosi per un po’ di tempo una paninoteca dove passavano a trovarlo in tanti. Ex compagni delle sue tante squadre, dalla Fiorentina all’Empoli, tifosi viola e blucerchiati, quelli che alla Samp lo avevano accolto e coccolato con un re.
"A Genova ci sono Vialli, Mancini e poi... io: bello vero?", è il ricordo indelebile che Francesco si è portato dietro dalla Sampdoria. E il cuore gli batte forte. Come del resto ogni volta che ricorda di aver indossato la maglia della Fiorentina accanto ai giganti Batistuta e Rui Costa.
Sensazioni uniche, vive, brividi lungo la schiena, certo, ma ora è il momento di ricominciare a correre. e di far tornare in ricordi nel cassetto. E’ arrivata l’ora di spingere in alto il Signa e di vincere quella scommessa che l’ha portato a far scrivere il suo nome nella rosa della squadra che lo aspetta come un bomber di razza. Flachi che torna in area, Flachi che segna e corre verso i compagni... "userò questo periodo per tornare in forma". Palestra, tanta palestra e magari un po’ di calcetto, ecco some sarà sarà l’autunno di Francesco, terzo marcatore di sempre nella storia della Sampdoria e oggi a un passo dall’uscire da quell’incubo infinito dove era andato a cacciarsi proprio mentre il pallone lo stava trasformando in un re.
"Se sbagli paghi", è sempre stata la filofosia autocritica di Flachi. Ma ora è di nuovo l’ora di sognare. Di rimettersi a caccia di un pallone e di vincere. Una partita, tante partite ma soprattutto quella scommessa con Andrea, il suo presidente.